Mentalità e mentalità. Diversa per chiunque giochi a calcio, o semplicemente ne sia tifoso. C’è chi pensa che per un professionista serva essere concentrati al 100% sul pallone ogni giorno e chi invece valuta importanti gli svaghi, per non fare del pallone, comunque un lavoro, l’unica cosa che conta.
Del resto c’è chi in campo è un fulmine, un campione, un talento naturale, che ha bisogno di allenarsi solamente un po’ durante la settimana senza essere un perfezionista assoluta. Per esempio Eden Hazard, almeno come viene dipinto dall’ex compagno Filipe Luis.
Il terzino ha militato con l’attuale giocatore del Real Madrid ai tempi del Chelsea, precisamente nel 2014/2015:
“Insieme a Neymar, Eden è il migliore con cui abbia mai giocato. È come Messi, può vincere le partite da solo. Non correva molto per difendere, non si allenava sempre bene e cinque minuti prima delle partite giocava a Mario Kart negli spogliatoi”.
Tutto all’acqua di rose, insomma. Poi, però, tutto cambiava sul terreno di gioco:
“Ma quando era in campo, nessuno poteva rubargli la palla. Ne dribblava tre o quattro, se gli avversari si avvicinavano troppo, si allontanava. Era fortissimo”.
Attualmente infortunato, Hazard dovrà saltare l’andata degli ottavi di Champions contro l’Atalanta. Dall’arrivo al Real Madrid non ha dimostrato le qualità dei primi anni al Chelsea, con i tifosi dei Blancos che aspettano in una sua esplosione il prima possibile. Con o senza Mario Kart prima delle gare.