Allenamenti personalizzati in Riviera, un paio di viaggi notturni, una partita di campionato e le serate sul palco dell’Ariston. Gran finale con il trasferimento a Verona in piena notte da Sanremo a Verona, dove l’indomani è in programma alle 15 la sfida con l’Hellas, tradizionalmente “fatale” per i colori rossoneri. Ora che è stato svelato nei dettagli il piano per la co-conduzione del Festival da parte di Zlatan Ibrahimovic, parecchi tifosi sono ancora più perplessi.
La flessione del Milan e la parentesi Sanremo
Era proprio necessario sottoporsi a questo tour de force in un momento della stagione che sembra assolutamente delicato, con due sconfitte consecutive, il sogno scudetto che si allontana e la prospettiva di dover difendere con le unghie e coi denti il piazzamento in Champions? Se lo chiedono diversi sostenitori rossoneri, che non hanno visto di buon occhio la ‘chiamata’ di Re Zlatan al Festival da parte di Amadeus, tifosissimo interista al punto da aver chiamato José uno dei figli in onore di Mourinho.
Ibra, il tour de force nel mirino
“La prossima impresa sarà iscriversi alla grande classica di ciclismo e ovviamente in suo onore cambieranno il nome: sarà la Milan-Sanremo“, ironizza un tifoso su Twitter. “Ibra a Sanremo mi ricorda Edmundo che molla la Viola prima in classifica per andare al carnevale. L’epilogo noi fiorentini lo conosciamo bene”, irrompe un ultrà gigliato. “Il Milan ha iniziato a perdere partite proprio dal ritorno di Ibra. Non mi spiego questo accanimento nel fatto che ci sia o meno”, minimizza un tifoso rossonero.
Ibra, il giudizio dei vip
Ma anche i vip sono interessati alla faccenda. A partire da Silvio Berlusconi: “Non posso entrare in questioni che riguardano le decisioni interne della squadra, evidentemente aveva bisogno di riposare perché senza questa eventualità non riuscirei a capire come il Milan possa acconsentire a una richiesta di questo genere”. Caustico, al solito, il commento di Biasin, che ne approfitta per punzecchiare un ex milanista dopo i disastri contro il Bayern con la maglia della Lazio: “C’è solo una cosa più anomala di Ibra a Sanremo: Musacchio in Champions League“. Possibilista Gianmarco Tognazzi: “La professionalità di Ibrahimovic non si può discutere”. Mentre il dj Ringo sottolinea: “Quando il Milan ha preso Ibra sapeva di aver ingaggiato un campione ma anche un brand mondiale, un gigante che va oltre il calcio. La sua presenza a Sanremo non sposterà nulla per la squadra”.