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Icardi al Galatasaray, Wanda Nara rompe il silenzio dopo i rumors sulle condizioni per trasferirsi

Su Instagram l'imprenditrice e agente ha deciso di toccare i temi più caldi del momento con i suoi followers e di spegnere, ove possibile, le polemiche che la riguardano

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

A Istanbul il futuro è adesso: Mauro Icardi ha deciso di chiudere un capitolo faticoso della sua carriera calcistica e trasferirsi al Galatasaray, complici le pressioni dello stesso PSG, accolto dai tifosi con il consueto clamore che è stato riservato, prima di lui, a quanti hanno abbandonato campionati forse più prestigiosi ma anche più avari di opportunità.

Wanda Nara lo ha raggiunto per la sua nuova avventura calcistica e ha riunito così l’intera famiglia: il suocero, padre di Mauro, e i cinque figli si sono imbarcati con lei e Kenny Palacios, suo collaboratore, per la Turchia e si sono ricongiunti all’attaccante argentino.

Icardi lascia il PSG per il Galatasaray

Sull’accordo sono emersi dettagli relativi alla formula prescelta, quella del prestito e l’impegno del PSG a coprire parte dell’ingaggio dell’ex capitano dell’Inter che ammonta a circa 10 milioni. Forse stanca di alcune continue illazioni o allusioni alla sua vita privata e alle sue scelte, su Instagram Wanda Nara si è prestata a rispondere ai suoi followers per scansare certi dubbi.

Una situazione di tensione, amplificata dalla eventualità di trasferirsi in Turchia: una possibilità che imporrebbe un ridimensionamento delle sua attività imprenditoriali, oltre che il cambiamento inevitabile legato ai cambiamenti che la sua famiglia e i suoi ragazzi dovrebbero affrontare.

“Voglio dire che lavoro da quando ero molto giovane, quindi tutti quelli che vogliono inventare sciocchezze o continuare a lanciarmi cattive vibrazioni possono riguardarsi le riviste di 30 anni fa. A 5 anni, lavoravo già, ero la ragazza che andava a scuola insieme a Valeria (Mazza), Carola del Bianco, Carolina Peleretti”.

E ha tenuto a ribadire di non aver nessuna intenzione di fermarsi:

“Voglio continuare a lavorare perché un altro dei miei lavori per sei, sette anni sarà quello di seguire i contratti e i trasferimenti di Mauro, quindi farò quello che faccio. Lo faccio malissimo… Faccio i contratti e lui gioca in campo perché l’unica cosa che mi manca è giocare”.

Fonte: Getty Images

Le polemiche sul suo ruolo di agente

Il suo ruolo di agente è stato messo in discussione, soprattutto dai media argentini, quando è esploso il caso nonostante l’impegno dell’imprenditrice a seguire gli interessi del consorte affiancata da avvocati, procuratore e esperti del settore sia stato centrale in ogni trasferimento.

“Mando un bacio enorme a tutte quelle che criticano, aggiungo che, come tutte le mamme, la mia parte è accompagnare, calmare, cercare casa, fare il trasloco, cercare una scuola. Lo faccio nel migliore dei modi e io sono quello che trascina e mette tutto in movimento. Oltre alla parte contrattuale, mi devo occupare della parte emotiva e di tutto il resto. Quindi, per le donne che criticano un’altra donna sento che sarò un esempio per le mie figlie, e mi sembra che dovrebbero rivedere le loro vite. E che potrei vivere senza lavoro, sicuramente sì. Io, i miei figli e i figli dei miei figli”, ha affermato con una certa stizza l’imprenditrice.

Fonte:

Wanda Nara e la lotta ai pregiudizi

Spesso al centro di discussioni, inevitabili per il suo ruolo pubblico a prescindere dal matrimonio con l’attaccante argentino, Wanda Nara ha tenuto a esternare con costanza la sua posizione, la sua indipendenza e l’orgoglio nell’aver conquistato fin dagli esordi una continuità professionale nel mondo dello showbiz che, piaccia o meno, l’ha resa una protagonista a livello internazionale.

E una figura, anche oltre i confini dell’Argentina, che ha proposto – anche se con scivolate ammesse dalla stessa imprenditrice – che ha proposto un modello femminile che si distacca da quelli dominanti costruendo un impero economico-finanziario.

“A 35 anni sono riuscita a far sì che tutti loro potessero vivere senza lavorare, ma non voglio che questo succeda. Non voglio che domani muoio e un perdente gli dica: ‘Guarda tutto quello che ti ha lasciato la tua vecchia mamma, non lavorare. Mi sembra che nella vita si possa sempre continuare a crescere. E si può sempre fare di più. Nella vita i sogni che abbiamo ci rendono diversi. Sicuramente posso sbagliarmi su tante cose, ovviamente se vivessi con la carta di credito di mio marito, rinchiusa in casa mia, andando avanti e indietro dal centro commerciale, non ci sarebbe molto spazio per l’errore. Lì sarebbe tutto perfetto, ma preferisco avere un’altra vita. E chi fa a volte sbaglia. Ma preferisco fare le cose da sola piuttosto che restare in poltrona a criticare la vita degli altri senza fare niente. Non lo so, sono fatta così”, ha voluto ribadire.

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