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Ighli Vannucchi: il genio dell’Empoli

Bandiera dell’Empoli, Ighli Vannucchi ha vissuto alcuni degli anni d’oro della squadra toscana restandone per sempre un mito

28-03-2023 17:25

Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista

Classe 1985: SEO, copywriter e content manager. Laurea in Economia, giornalista pubblicista.

Ighli Vannucchi: il genio dell’Empoli Fonte: Imago Images

Se pensiamo ai giocatori più rappresentativi dell’Empoli, ormai da vent’anni una solida realtà della nostra Serie A, non possiamo non rivolgere il pensiero a Ighli Vannucchi, uno dei calciatori più importanti transitati in Toscana, vero e proprio trascinatore degli anni in A dell’Empoli. Nato a Prato il 5 agosto del 1977, sin da piccolo Ighli inizia a muoversi nelle giovanili del calcio toscano, arrivando a esordire tra i grandi nella stagione 1995-1996 con la Lucchese, dove ormai Vannucchi militava da qualche anno. La stagione 96-97 è di rodaggio per il centrocampista, che poi nell’annata successiva diventa uno dei giocatori più importanti della Lucchese, guidandola verso la salvezza in Serie B e mettendo a referto anche due gol.

Le prestazioni di Ighli Vannucchi a Lucca non passano inosservate e attirano le sirene della Serie A, con la Salernitana che decide di investire sul giovane centrocampista toscano per provare a rimanere nella massima serie. A Salerno Vannucchi alza per la prima volta il raggio d’azione agendo ancora soprattutto da centrocampista centrale, ma venendo spostato di tanto in tanto anche più avanti. La stagione del centrocampista è di per sé positiva, con 31 presenze e 3 gol, ma a fine anno la Salernitana retrocede e così, dopo un anno tra i grandi, fa ritorno in Serie B.

Nel campionato 1998-1999 Ighli Vannucchi mostra tutti i suoi grandi progressi vivendo una stagione incredibile in Serie B con la Salernitana, chiusa con 7 reti in 28 partite di serie A. Ancora una volta, però, il rendimento di squadra non convince, con i campani che chiudono al settimo posto e mancano il ritorno in A. Vannucchi vive però un periodo incredibile, entrando anche tra le fila dell’U21 e prendendo parte alla spedizione olimpica nel settembre 2000.

Il centrocampista è ormai uno dei talenti più interessanti del panorama nostrano e nel gennaio del 2001, dopo un’altra ottima prima parte di stagione con la Salernitana, passa al Venezia di Zamparini, con cui a fine stagione ottiene la promozione in Serie A.

Ighli Vannucchi da Venezia a Palermo passando per la prima volta a Empoli

Dopo le ottime stagioni con la Salernitana, Ighli Vannucchi passa all’ambizioso Venezia di Zamparini, dove viene spesso relegato al ruolo di ala sinistra, non nelle sue corde e così il suo apporto ne risente. I lagunari vivono un’annata complessa chiusa con la retrocessione all’ultimo posto e con Vannucchi che non riesce mai ad andare in gol, risultando non troppo convincente anche nelle prestazioni, come d’altronde il resto della squadra.

Nell’estate 2002 il trequartista di Prato cambia aria e si riavvicina a casa andando in prestito all’Empoli. Con i toscani Vannucchi può restare in Serie A, ritrova il posto sulla trequarti e torna a far vedere il grande talento che aveva messo in luce con la Salernitana. L’Empoli chiude la stagione con la salvezza in extremis e Vannucchi mostra subito un importante feeling con la piazza, ma dopo la fine del prestito deve salutare, almeno momentaneamente, la Toscana, passando al Palermo.

Anche in rosanero fatica e colleziona appena otto presenze in Serie B. A gennaio 2004, dunque, c’è il ritorno a Empoli e la musica cambia: Ighli si riprende la trequarti empolese e segna anche tre gol, non riuscendo però a evitare la retrocessione nonostante i due gol nella terzultima e penultima gara di campionato contro Bologna e Ancona.

Al termine della stagione 2003-2004 l’Empoli torna in Serie B, ma è evidente il feeling con la piazza perché è proprio lì che finalmente il centrocampista offensivo ha trovato la sua dimensione. Finalmente il suo cartellino viene acquistato, almeno in comproprietà, dagli azzurri: è l’inizio di una grandissima storia d’amore.

Ighli Vannucchi con la maglia del Palermo Fonte:

Ighli Vannucchi rimane all’Empoli: la Serie B e il ritorno tra i grandi

L’obiettivo primario per l’Empoli nella stagione 2004-2005 è quello di tornare immediatamente tra i grandi. E la squadra azzurra, affidata a Mario Somma, lo centra al primo colpo vincendo il campionato di Serie B. Ighli Vannucchi è uno dei trascinatori di quella cavalcata con 36 presenze e ben 9 reti all’attivo, oltre a una grande assistenza per il bomber Francesco Tavano. Quella stagione di B si rivelerà presto fondamentale per i toscani perché sarà in grado di costruire l’ossatura di una squadra con un grande avvenire.

Dopo un solo anno di purgatorio l’Empoli torna, quindi, in Serie A e dà immediatamente vita a una delle favole più belle dei primi anni Duemila. Il campionato 2005-2006 viene sconvolto dalle penalizzazioni di Calciopoli e l’Empoli, che chiude sul campo undicesimo, arriva ottavo dopo la mano della giustizia sportiva. Il campionato dei toscani è sempre stato tranquillo ed è servito a mettere in mostra diverse personalità, da Vannucchi a Tavano passando per il centrocampista Almiron e il bomber Pozzi. Ighli in quella stagione timbra il cartellino quattro volte e si mostra sempre più centrale nel progetto Empoli, pronto a prendere ancora più in mano le redini della squadra.

Nella stagione 2006-2007, con Luigi Cagni in panchina, l’Empoli riesce ancora a migliorarsi, chiudendo la stagione al settimo posto e ottenendo una storica qualificazione in Coppa Uefa. Vannucchi diventa il capitano della squadra ed è sempre più leader e trascinatore, con altri quattro gol messi a referto e nemmeno una partita di campionato saltata. Ighli è il vero e proprio genio della squadra, tutte le azioni dell’Empoli passano dai suoi piedi ed è bravissimo a confezionare palloni pregevoli per gli attaccanti, come dimostrano anche i 10 assist in campionato. In tre anni, Ighli Vannucchi e tutto l’Empoli sono cresciuti insieme e ora all’orizzonte c’è un’altra sfida stimolante: l’avventura in Europa, che da incredibile favola, però, si tramuta presto in un incubo a occhi aperti.

Fonte: Imago Images

L’Empoli di Ighli Vannucchi in Europa e gli ultimi anni vissuti in Toscana

La stagione 2007-2008 è quella della storica prima volta in Coppa Uefa dell’Empoli. La squadra è chiaramente circondata da un grandissimo entusiasmo, ma l’avventura dei toscani in campo continentale si rivela molto più complessa del previsto e fa solo da preludio a un’annata incredibilmente negativa. L’Empoli esce dall’Europa al primo turno contro lo Zurigo, dicendo subito addio alle speranze di giocare la fase centrale della Coppa Uefa, poi parte malissimo anche in campionato e si fa risucchiare nella lotta per non retrocedere, finendo per soccombere. L’avvicendamento tra Cagni e Malesani in panchina non porta risultati e a fine stagione l’Empoli retrocede, con Vannucchi che continua a guidare i suoi. Segna anche un gol in più rispetto alle sue precedenti esperienze, ma senza riuscire a tirare l’Empoli fuori dal baratro.

Tornati in B i toscani vogliono ancora una volta risalire immediatamente, ma falliscono l’appuntamento ed entrano in un circolo negativo. Ighli Vannucchi è ancora fondamentale per l’Empoli, sempre lì sulla trequarti a dettare il gioco e a sfornare assist. L’Empoli però questa volta chiude il campionato al quinto posto e cade nelle semifinali dei playoff contro il Brescia dicendo addio all’obiettivo Serie A. La stagione successiva va ancora peggio, con l’Empoli che ottiene un mesto decimo posto ed è sempre lontano dalla prospettiva di poter tornare nella massima serie dove aveva ben figurato. L’estate 2010 è l’ultima di Ighli Vannucchi con la maglia dell’Empoli, il suo contratto scade e non viene rinnovato: così, dopo sei stagioni e mezzo, più quella prima dei sei mesi a Palermo, il genio lascia la sua squadra, con cui ha vissuto anni davvero incredibili in Serie A, affermandosi non solo come una bandiera del club, ma anche come uno dei centrocampisti più interessanti di tutto il panorama italiano.

Le ultime squadre di Ighli Vannucchi: il ritiro e il nuovo ritorno in campo

Dopo l’addio a Empoli, Ighli Vannucchi inizia a girovagare per le serie minori scegliendo la Liguria come nuova base per le sue avventure. Dopo un mesetto in Terza categoria al Guamo, il trequartista si accasa in Serie D vestendo prima per due stagioni la maglia dello Spezia, poi quelle di Virtus Entella e Viareggio. Nel 2015, dopo un’annata in Eccellenza al Real Forte Querceta, il centrocampista offensivo decide di dire addio al calcio, salvo ripensarci qualche anno dopo. In questi anni si toglie qualche soddisfazione vincendo un campionato di Lega Pro, una Coppa Italia di Lega Pro e una Supercoppa di Lega Pro nel 2012, collezionando un mini-triplete delle serie inferiori che solo pochi altri giocatori possono vantare.

Non è raro rivedere calciatori in campo a qualche anno dal ritiro. Se il fisico regge, spesso la nostalgia per il prato verde torna a farsi sentire e così è stato anche per Ighli Vannucchi, che a quattro anni dal ritiro decide di tornare a giocare, col Quiesa Massaciuccoli in Seconda categoria. Ancora oggi, Ighli continua a calcare i campi da calcio, è tornato nella città che lo ha lanciato, Lucca, vestendo la maglia del Real Academy Lucca in Terza Categoria e dello Spianate. La Toscana resta il baricentro di quell’immenso genio che ha legato la sua carriera alla maglia azzurra dell’Empoli, incantando per anni in Serie A e lasciando intravedere un talento cristallino.

Un capitolo importante della carriera di Vannucchi è anche quello con la Nazionale, in particolare con quella dell’U21. Abbiamo accennato alla spedizione olimpica di Sidney nel 2000, terminata per l’Italia ai quarti contro la Spagna, ma sempre nel 2000 l’ex Empoli ha anche conquistato l’Europeo Under 21 con la maglia dell’Italia. In quel caso l’Italia, squadra ricca di talento con profili come Andrea Pirlo, Gennaro Gattuso e Nicola Ventola, si libera prima della Turchia in semifinale e poi batte la Repubblica Ceca, nella finale di Bratislava, 2-1 con una doppietta di Pirlo. Gloria, in quel caso, anche per Ighli Vannucchi, che entra al 90’ al posto di Gionatha Spinesi.

Ighli Vannucchi con la maglia dell'Empoli Fonte: Imago Images

Ighli Vannucchi: l’eredità e la strana giornata con il figlio Niccolò

Ancora oggi Ighli Vannucchi continua a giocare, alimentando la sua passione per il calcio e trasmettendola anche ai figli. A tal proposito, il trequartista ex Empoli è stato protagonista di una curiosa giornata passata col figlio Niccolò, perché entrambi si sono ritrovati a giocare insieme a giugno con lo Spianate e incredibilmente sono andati entrambi a rete. Papà Ighli ha fatto valere i gradi, mettendo a segno una doppietta, mentre il figlio Niccolò ha segnato un solo gol. Un’emozione immensa, però, per un calciatore che nonostante abbia calcato i principali campi d’Italia, trova ancora oggi grande entusiasmo nel calcio e lo dimostra continuando a giocare e divertendosi insieme a suo figlio, che raccoglie la grande eredità del padre e la onora in campo.

Ighli Vannucchi in qualche intervista ha parlato del rapporto della sua famiglia col calcio, dicendosi molto felice di ciò che sta vivendo, del “calcio che sognavo sin da bambino”. Una dimensione provinciale, calda e accogliente, dove si può davvero giocare un calcio divertente e primordiale, libero dalle grandi pressioni del mondo del pallone moderno. Le primavere continuano a passare per Vannucchi che però, come ha anche lasciato trapelare dall’intervista in cui ha parlato del calcio che sta vivendo oggi, non ha ancora intenzione di fermarsi. La passione c’è ancora e condividerla con suo figlio è sicuramente un’aggiunta importante, per cui Ighli vuole continuare a incantare come ha fatto nei tanti anni a Empoli, quando si è affermato come uno dei centrocampisti più talentuosi del campionato, vivendo degli anni gloriosi, prima della retrocessione e dei tentativi falliti per tornare in Serie A.

Mentre Ighli Vannucchi continua a giocare in provincia di Lucca, il suo Empoli arricchisce la sua grandissima tradizione in Serie A, confermandosi una delle realtà più stabili e convincenti del nostro campionato. Un club che quando era guidato da Vannucchi era una sorta di Cenerentola tra i grandi e che invece oggi è una squadra con storia e tradizione. Il merito è anche di quel genio che sulla trequarti ha guidato per anni il gioco della squadra toscana e che ancora si diverte tantissimo con il pallone tra i piedi.

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