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Mistero Sissy Trovato Mazza:il caso sarà archiviato dalla procura

L'agente penitenziaria è scomparsa dopo due anni di atroci sofferenze; la famiglia chiede di fare luce sul tragico ferimento

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Mistero Sissy Trovato Mazza:il caso sarà archiviato dalla procura Fonte: ANSA

Quella morte così assurda e inspiegabile, ancor di più perché avvenuta all’interno di un nosocomio pubblico e per il mestiere della vittima. Maria Teresa Trovato Mazza, detta Sissy, è stata ferita da un colpo di pistola, esploso dalla sua arma di ordinanza nell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia, il 1° novembre del 2016. L’agente penitenziaria si trovava in servizio esterno e aveva appena controllato una detenuta ricoverata in maternità nel reparto di Ostetricia e Pediatria. Sissy è stata ritrovata lì, riversa a terra, in condizioni disperate a causa dei danni provocati da quel proiettile che l’aveva raggiunta al cranio nel vano dell’ascensore.

Una vita stroncata dagli strascichi di quel ferimento che ha condotto Sissy, l’ex portiere della gloriosa Pro Reggina, a una morte tragica quanto inaccettabile in circostanze misteriose su cui sono tornate Chi l’ha visto, Quarto Grado, Le Iene con le loro inchieste.

Secondo quanto riporta Fanpage.it, che sta seguendo il caso fin dai primi sviluppi, la Procura di Venezia avrebbe deciso di archiviare il caso di Sissy come suicidio, tesi mai accettata dalla famiglia che ha dato mandato ai legali e ai periti incaricati di opporsi per fare luce sulla vicenda che ha investito le loro vite, incidendo per sempre sulla loro serenità.

Sissy, la portiera campione d’Italia di calcio a 5 nel 2011-2012, ricordiamo è morta dopo due anni e mezzo di agonia, tra sofferenze atroci senza un colpevole, secondo quanto ribadisce la sua famiglia. Di fronte a queste conclusioni gli avvocati Girolamo Albanese e Mariella Sicari non si sono arresi. Il collegio difensivo, infatti, che si è avvalso in questi mesi della consulenza di esperti, come la genetista Anna Barbaro e il perito informatico Angelo La Marca e della consulenza dell’ex generale Luciano Garofano, sta elaborando una serie di elementi da presentare al giudice in opposizione alla richiesta di archiviazione. “Ci riuniremo in questi giorni per fare il punto sulla situazione – ha spiegato a Fanpage.it l’avvocato Albanese – e stabiliremo la nostra linea. Non ci arrendiamo”.

Le indagini seguite all’apertura dell’inchiesta per istigazioni al suicidio e gli accertamenti relativi alle celle telefoniche e sull’arma non avrebbero condotto a conclusioni diverse dall’atto volontario, secondo la Procura di Venezia. Ma i familiari, che l’hanno assistita a Taurianova fino alla fine, non ritengono sia stato approfondito ogni aspetto della vicenda legata a Sissy. L’agente penitenziaria, in servizio alla Giudecca, sarebbe stata al centro di una serie di denunce del ritrovamento di droga nel carcere a quelle di rapporti illeciti tra agenti e detenute, Sissy si era ritrovata in una situazione d’isolamento all’interno dell’ambiente carcerario femminile.

Inoltre altri elementi decisivi, come la traiettoria e il mancato ritrovamento di materiale organico all’interno del vivo di volata della pistola, inducono le persone care a Sissy a combattere per non lasciare che la ricerca della verità su quanto avvenuto venga chiusa così. Senza le risposte in grado di allontanare ogni dubbio su quanto accaduto quel 1° novembre.

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