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Il coach di Jacobs: "E' dispiaciuto, sarebbe andato forte"

Paolo Camossi ha raccontato lo stato d'animo del campione olimpico dopo aver saltato la gara a Nairobi.

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Il coach di Jacobs: "E' dispiaciuto, sarebbe andato forte" Fonte: Getty Images

A La Gazzetta dello Sport, l’allenatore di Marcell Jacobs ha fatto il punto sulle condizioni fisiche del campione olimpico dei 100 metri. Queste le parole di Paolo Camossi: “Nel pomeriggio (di ieri, ndr) si è alimentato, si è alzato, ha camminato, ma ha anche avvertito un po’ di mal di testa. Così, con grande maturità e senso di responsabilità, nonostante la dimissione dall’ospedale, ha preferito rimandare la partenza per l’Italia di 24 ore, cioè a domenica notte.

Non ha voluto ritrovarsi in situazioni scomode in volo, meglio recuperare come si deve. Il fisioterapista Alberto Marcellini, invece, accusa ancora febbre alta ed è rimasto in osservazione. Non escludiamo che il problema sia nato in Italia: in tanti, a Roma, stanno accusando sintomi simili al loro”.

Jacobs avrebbe voluto gareggiare e fare il suo esordio nei 100 metri per la prima volta dopo le Olimpiadi e Camossi non si nasconde: “È molto dispiaciuto: per quello che sta passando e perché avrebbe voluto correre. Mi ha mandato allo stadio a vedere la gara e appena gliel’ho raccontata, riferendogli anche del vento favorevole a 2 metri al secondo, scherzando mi ha chiesto di andargli a prendere le scarpette chiodate”.

Anche per Camossi non manca il rimpianto e l’allenatore di Jacobs spiega il motivo: “Quando in febbraio, al meeting indoor di Lievin, ha trovato Omanyala, sui 60 gli ha rifilato 7/100… il keniano parte bene, poi si perde nella fase di transizione e si rimette prepotentemente in moto. Marcell, se lui ha fatto 9”85, avrebbe potuto andare proprio forte. Si vede che era destino”.

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