Si è spento a 54 anni Massimo Maus Cuttitta, pilone e colonna portante dell’Italrugby: a abbatterlo il Covid che aveva già segnato, pochi giorni prima, la sua famiglia causando la scomparsa della madre. Una perdita abnorme per il rugby italiano, in lutto, e il mondo dello sport in generale così provato dalla malattia.
La notizia della sua morte segue quella del drammatico annuncio dell’addio a Michele Pasinato, dopo una malattia che ha stroncato uno dei miti del volley italiano a soli 52 anni.
Cuttitta e la battaglia contro il Covid
Il Covid si è portato via un uomo imponente, uno che aveva imposto la sua figura nelle mischie più importanti per quella Nazionale che aveva avvicinato anche i più restii al rugby. E’ stata proprio la FIR a far sapere, infatti, che a causa di complicazioni legate alla malattia, è morto ad Albano Laziale l’ex pilone azzurro, uno degli uomini-simbolo della Nazionale del ct Georges Coste che, negli anni ’90, fece guadagnare all’Italia un posto nel torneo che divenne il Sei Nazioni.
Oggi Cuttitta ricopriva un ruolo internazionale perché era diventato uno dei più apprezzati tecnici a livello mondiale: ha allenato la mischia della Scozia fino a farla tornare a dominare in Europa, ha collaborato con Canada e Romania e negli ultimi tempi aveva aperto una scuola per i tecnici, rimanendo sempre legato all’ambiente sportivo.
In due settimane il Covid l’ha stremato, annientato a tre giorni di distanza dalla madre.
La carriera di Massimo Cuttitta
In azzurro Massimo Cuttitta, originario di Latina ma poi trasferitosi al seguito dei genitori in Sudafrica dove aveva cominciato a giocare a rugby, aveva messo insieme 70 presenze tra il 1990 e il 2000 prendendo parte ai Mondiali del 1991 e del 1995. Assieme al gemello Marcello giocò il match della storica vittoria dell’Italia sulla Francia nella finale della Coppa Fira nel 1997 a Grenoble contro la Francia.
Da giocatore aveva indossato le maglie di L’Aquila, Amatori Calvisano, Milan (con cui aveva vinto 4 scudetti), degli Harlequins londinesi e della Rugby Roma come allenatore-giocatore, venendo selezionato anche per i Barbarians. Aveva poi lavorato come tecnico negli staff delle nazionali di Scozia, Canada, Romania e Portogallo.
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