Gina Lollobrigida, a Libero Quotidiano, ha raccontato di essere stata violentata, a 18 anni, da un calciatore della Lazio. “Mi vergognavo da morire e avevo paura, ma ero impotente: non riuscivo a muovermi” ha confessato l’attrice.
“Questa vergogna me la sono portata avanti per anni. Questo sogno mi ha perseguitata ogni notte per decenni. Mi sentivo distrutta e mi sposai in fretta con quello che fu mio marito per superare il trauma, non per amore. Restai frastornata per diversi giorni. Piano piano iniziai a realizzare che quella sera ero stata violentata. Ma era un pensiero che cercavo di ignorare. Volli dimenticare. Per andare avanti. Ero vergine” ha aggiunto la Lollobrigida.
La Lollobrigida ha anche spiegato di avere poi rivisto il calciatore, un anno dopo, e che fu proprio lui a rivelarle ciò che immaginava ma che cercava di rimuovere: “Decise di rivelarmelo: aveva abusato di me. Restai sconvolta non solo da quella verità, di cui dentro di me ero sempre stata cosciente, ma dalla cattiveria di quell’uomo, di cui ero anche stata innamorata un tempo. Mi sentivo distrutta e mi sposai in fretta con quello che fu mio marito per superare il trauma, non per amore. Restai frastornata per diversi giorni. Piano piano iniziai a realizzare che quella sera ero stata violentata”.
Gina, infine, ha anche fatto riferimento agli abusi sessuali di cui tanto si parla nel mondo del cinema: “Una realtà che esiste, purtroppo. Ma è necessario distinguere lo stupro o la molestia dalla proposta indecente fatta sotto la promessa di un beneficio e che purtroppo in molte accettano. A me è capitato di ricevere questo tipo di offerte, le ho declinate anche in modo brusco, non mi sono mai sentita vittima degli uomini che hanno provato a portarmi a letto. La violenza sessuale è ben altra cosa. Da quella non ci si può sottrarre. Viene subita. Senza scampo. Quel senso di vergogna non può essere lavato via. E questo è il dramma della mia vita”.
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