Da settimane si rincorrevano notizie sulle precarie condizioni di salute di Nick Bollettieri, storico coach americano di tennis che ha formato centinaia di campioni. Oggi, 5 dicembre, è alla fine arrivata la notizia della dipartita dell’allenatore che si è spento a 91 anni.
Tennis, chi era Nick Bollettieri
Personaggio iconico nel mondo del tennis Nick Bollettieri era nato negli Stati Uniti, nel 1931 a Pelham, nello stato di New York da immigrati italiani di origini campane. In carriera non è mai stato un giocatore particolarmente forte eppure del tennis ha comunque fatto la sua vita. Bollettieri fin da subito decide di dedicarsi all’insegnamento, dopo essersi anche laureato in filosofia. Inizia la carriera in un campo pubblico di North Miami Beach dove intascava solo tre dollari all’ora (cifra che poi andrà a triplicare).
Dirigerà poi anche le attività sportive di tennis al Dorado Beach Hotel di Portorico nei primi anni ’70, struttura di proprietà dei Rockefeller. La svolta arriva però nel 1978 con l’istituzione della sua Nick Bollettieri Academy a Bradenton in Florida, che poi verrà acquistata dal celebre gruppo di management IMG che però gli lascerà la guida tecnica e il controllo di tutto.
I campioni formati da Bollettieri
Disciplina, metodo: non bastava il talento per Bollettieri. Tanti, tantissimi così gli ex campioni che passano dai suoi insegnamenti e che riescono a emergere. Basterebbe ricordare quelli che divennero numeri uno: Agassi, Becker, Rios, Courier e Sampras tra gli uomini e poi tra le donne Serena e Venus Williams, Sharapova, Jankovic, Seles, Capriati e Hingis.
Il rapporto con Agassi
Su tutti viene ricordato il legame con Andre Agassi, lanciato proprio dal coach americano. Un rapporto però non sempre idilliaco come del resto raccontando dall’ex numero uno nella sua autobiografia. Agassi arriverà all’accademia a 14 anni e terminerà la sua avventura 9 anni più tardi. Proprio con Bollettieri metterà in bacheca il suo primo Slam.
Per Bollettieri, cosa che creerà diversi attriti con Agassi, il lavoro era tutto, con tanto di sveglie all’alba, massima disciplina e poco spazio per lo svago. Eppure con il giocatore manterrà sempre un legame unico. Oggi, la sua accademia si estende su un terreno di 450 acri, vanta oltre 50 campi e dà lavoro a quasi 700 persone.