Tre mesi senza calcio, quelli estivi tra la fine di un campionato e l’inizio di quello successivo, possono diventare un incubo per gli appassionati di calcio più incalliti, magari quelli che non si appassionano con il mercato e per le amichevoli. Figurarsi cosa possono essere otto mesi senza panchina per chi il calcio non lo ha mai vissuto solo come una professione, bensì come una passione insostituibile nella propria vita.
Ecco allora che José Mourinho ha mostrato inaspettatamente il lato più fragile di sé nel corso di un’intervista rilasciata a, in cui il tecnico portoghese non è riuscito a trattenere la commozione pensando al fatto che per la prima volta dopo 18 anni inizierà una stagione calcistica da spettatore.
Mourinho ha descritto così il proprio rapporto con il calcio: “Prima mi divertivo, poi è diventata una cosa seria. Lo è stata finora e, adesso che mi sono fermato, invece di godermela, mi manca”.
Uno sfogo inatteso quello del tecnico di Setubal, che non era senza panchina dalla stagione 2001-2002, quando da subentrante condusse il Porto al terzo posto, avviando un percorso che lo avrebbe portato a vincere nei due anni successivi con i ‘Dragoni’ Coppa Uefa e Champions League prima di spiccare il volo verso Chelsea, Inter e Real Madrid.
Avvicinato in estate anche a panchine italiane come quelle di Juventus e Roma, Mourinho ha appena debuttato come commentatore della Premier League per ‘Sky Sports’, mettendosi subito in evidenza per uno dei suoi commenti affilati, ironici nei confronti dello strapotere del Manchester City del nemico Guardiola: “Le favorite per la Premier sono Manchester City, Liverpool, Tottenham e la squadra B del City”.
Il presente dello Special One è quindi dietro a un microfono, ma il richiamo della panchina è fortissimo e di sicuro il suo nome sarà avvicinato alle prime grandi del calcio europeo che daranno segnali di crisi durante la stagione.
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