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Il re delle radiocronache boccia la Supercoppa in Arabia

Riccardo Cucchi prende posizione sul dibattito del momento: "Il calcio italiano deve cominciare a dire dei no".

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Il re delle radiocronache boccia la Supercoppa in Arabia Fonte: 123RF

Ha fatto radiocronache in ogni parte d’Europa e del mondo, ma ha avuto esperienze anche come telecronista per l’atletica e infine come conduttore, alla “Domenica Sportiva”. Riccardo Cucchi è una delle voci, ma anche dei volti, più conosciuti del giornalismo sportivo italiano ed anche in virtù della propria autorità ha preso una posizione ben precisa in merito al caso che sta animando le cronache e i dibattiti del calcio italiano in questi primi giorni del 2019, ovvero l’opportunità di giocare in Arabia Saudita la finale di Supercoppa Italiana tra la Juventus e il Milan.

Dopo il comunicato della Lega Serie A, che nell’informativa sulle modalità d’acquisto dei biglietti per la partita in programma a Gedda il 16 gennaio ha specificato che le donne non potranno recarsi da sole in alcuni settori dello stadio, accessibili solo se accompagnate da uomini, la polemica è scoppiata impetuosa. Giusto giocare in quelle terre, le cui abitudini erano peraltro note, o no? La Lega ha provato a spegnere il fuoco, ma Cucchi, intervenuto a ‘Radio Crc’ nel corso della trasmissione ‘Un calcio alla radio’, è severo:

“È una battaglia che insieme a pochi altri colleghi abbiamo portato avanti per una ragione di buon senso. Credo che il calcio debba smettersi di voltarsi dall’altra parte, magari solo per interessi economici. Questa scelta penso sia stata sbagliata fin dal primo momento. Il calcio non può non tenere conto dei luoghi in cui si va a giocare. L’Arabia Saudita è un paese in cui c’è molto da fare sul piano dei diritti umani e dei diritti civili. Sul piano che non riguarda solo i diritti delle donne, ma anche della libertà di stampa. Non dimentichiamoci dell’omicidio di Khashoggi, avvenuta all’interno dell’ambasciata Saudita ad Istanbul. le donne lì non possono essere titolari di un conto corrente bancario, che in caso di separazione possono avere i bambini con loro fino a sette anni, in caso di maschi fino a nove”.

Dall’alto della propria esperienza, Cucchi sottolinea la differenza rispetto alla scelta del paese ospitante di un’Olimpiade o di un Mondiale, oltre che spegnere la polemica sulla presunta responsabilità della Rai, che trasmetterà l’evento: “Per quanto riguarda olimpiadi e mondiali vorrei ricordare che la scelta del luogo in cui disputare queste manifestazione è sempre appannaggio del comitato olimpico per le olimpiadi, FIFA per i mondiali, UEFA per gli europei. In questo caso è l’Italia che sceglie. La Rai trasmette la supercoppa? La Rai non ha responsabilità perché ha sottoscritto un contratto con cui ha acquistato il diritto di trasmissione per i prossimi tre anni, non sapeva dove si fosse giocata la supercoppa e non ha voce in capitolo, non può scegliere dove giocare la Supercoppa. Deve in qualche modo subire la scelta della Lega Calcio. Dico, però, che forse sarebbe giunto il momento di dire un no, anziché dire continuare a dire sempre dei sì”.

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