Oltre a consegnare la vetta della classifica al Milan, l’anticipo serale del turno infrasettimanale di Serie A che ha contrapposto i rossoneri e il Torino, ha sancito il ritorno in campo da titolare di Andrea Belotti, tornato pienamente arruolabile al centro dell’attacco granata.
Il referto del campo, però, ci ha raccontato di un ‘Gallo’ decisamente lontanto dai suoi standard: la prestazione del numero 9 del Toro è stata ampiamente sottotono tanto da spingere Ivan Juric a sostituirlo dopo nemmeno un’ora di gioco per fare spazio a Sanabria.
Una prova incolore quella del centravanti classe 1993 che arriva al culmine di un periodo, calcisticamente parlando, non semplicissimo per l’ex Palermo. La fase cruciale della scorsa stagione è stata viziata dal problema Covid che alle porte della primavera lo ha messo out per quasi tre settimane prima di poter tornare arruolabile.
Poi c’è stato il trionfo a Euro 2020, dove il ‘Gallo’ ha messo insieme una manciata di minuti pur scendendo in campo in condizioni fisiche non ottimali, ma il problema infortuni è tornato a bussare alla porta soltanto a pochi mesi di distanza.
Il 28 agosto Belotti si è procurato un infortunio al tendine peroneo che lo ha costretto ad un mese e mezzo di stop e a ben sei partite ufficiali da spettatore. Come se non bastasse, ad agitare la sua quotidianità sportiva c’è anche la situazione contrattuale che vede il suo il legame con il Torino ad una manciata di mesi dalla scadenza.
Juric, infatti, ha confermato che il calciatore non rinnoverà il proprio contratto che si esaurisce a giugno 2022 ma ha ribadito a gran voce l’impossibilità che il giocatore parta a gennaio.
Un quadro generale che si fatica a definire sereno. Urge un’immediata risalita, concretizzabile solo attraverso il campo e le prestazioni. Intoppi permettendo.