“Ronaldo ha detto sì”. L’affare dell’anno, anzi del secolo per il calcio italiano, da sogno irrealizzabile sta diventando sempre più concreto. Nelle ore in cui il “caso” Ronaldo-Juventus è esploso ufficialmente in Spagna, dove il giornalista Josep Pedrerol ha anticipato che il portoghese è pronto a dare l’addio al Real Madrid per trasferirsi a Torino, qualcosa si muove anche dagli altri centri di gravità della notizia che sta paralizzando il calcio mondiale, offuscando quasi quanto sta succedendo in Russia. Da casa Juventus non sono arrivate conferme, e forse non avrebbero potuto, ma neppure smentite e allora questo segnale può anche essere interpretato in modo positivo per chi crede alla fattibilità dell’operazione. Nessuna voce ufficiale ha commentato la notizia, le uniche parole a essere trapelate sono quelle del direttore generale Beppe Marotta, che di parola ne ha anzi pronunciata solo una: “Suggestioni”.
Sul piano del cartellino l’affare è possibile: assodato che la clausola rescissoria da 1 miliardo valeva solo per tre club, Psg, Manchester United e Barcellona, con 100 milioni la Juventus può sistemare la cosa al 50%. Poi ci sarebbe la partita relativa all’ingaggio, la più difficile. Qui però si può aprire un mondo, tra l’ipotesi di un possibile interessamento della Fiat, quelle dei diritti d’immagine da dividere a metà e quelle di un clamoroso tradimento di Ronaldo, pronto a cambiare sponsor tecnico per passare a quello che attualmente e da due anni veste la Juventus.
Intanto conferme cruciali arrivano dal Portogallo: nella serata di martedì ‘O Jogo’ si è sbilanciato, sostenendo che Ronaldo ha rotto gli indugi scegliendo di giocare in bianconero nella prossima stagione. “Ronaldo ha detto sì”, titola l’edizione online.
Secondo il quotidiano lusitano CR7 è stato spinto in particolare da due fattori per la sua scelta: la rottura del rapporto con il presidente del Real Florentino Perez (che tra l’altro avrebbe già un principio d’accordo con Neymar), e la ricca offerta della Juventus, un contratto quadriennale da 120 milioni complessivi.
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