Nuovo capitolo, nell’ambito dell’inchiesta che riguarda la vendita del Milan: secondo quel che riporta l’agenzia di stampa ADNkronos, sarebbero in corso acquisizioni nell’ambito delle indagini che investono il passaggio di proprietà del club rossonero.
Una vendita che aveva destato perplessità internamente alle diverse anime del pacchetto di cui si compone la proprietà del club e che aveva indotto Blue Skye, socio di minoranza, ad aprire il caso nelle sedi competenti.
Inchiesta Milan: com’è nata l’indagine
Il fascicolo, affidato al pm di Milano Giovanni Polizzi, nasce da un esposto dettagliato presentato da uno dei soci di minoranza della società rossonero, Blue Skye appunto, che tira in ballo la vendita del club di via Aldo Rossi da Elliott a RedBird, riconducibile alla figura di Gerry Cardinale.
Stando a quanto riferisce il take della ADNkronos, al momento non risultano indagati nell’indagine che ha come ipotesi di reato l’appropriazione indebita.
Il reato contestato
Lo scorso settembre Blue Skye – attraverso i legali Maurizio Traverso, Emanuele Breggia e Federico Cerboni nell’udienza davanti al tribunale civile di Milano -, aveva rinunciato al ricorso cautelare d’urgenza essendosi già perfezionata la vendita della società a RedBird, ma sarebbe rimasto pendente un procedimento civile, avviato sempre da Blue Skye, contro Elliott, che riguarda un capitolo della vicenda, in particolare un pegno.
I sospetti di Blue Skye
Blue Skye si lamenterebbe di non aver mai avuto notizie sulla vendita e avrebbe quindi contestato una condotta fraudolenta ai loro danni, derivante dalla vendita del Milan, passato di proprietà proprio da Elliott al fondo legato a Gerry Cardinale, RedBird.
A partire dall’esposto dettagliato sulla vicenda si è mossa la procura di Milano che sulle attività in corso mantiene il massimo riserbo. Da quanto trapela e riferito da ADNkronos, le acquisizioni vengono eseguite dalla Guardia di finanza.