Arrivato sulla panchina dell’Inter quando sembrava ormai certo il rinnovo con la Lazio, Simone Inzaghi sa bene il compito non facile che lo attende nella prossima stagione.
Allenare la squadra con lo scudetto sul petto è un onere e un onore, ma il momento societario attraversato dalla società, con i conseguenti sacrifici sul mercato, permetterà al tecnico piacentino di partire in campionato senza la pressione di dover vincere ad ogni costo.
Ad ogni modo Simone Inzaghi ha chiaro fin dall’inizio gli obiettivi primari da centrare sul mercato affinché la rosa possa ritenersi competitiva per lottare ad alti livelli in Serie A e in Champions League, con il superamento della fase a gironi già dichiarato come obiettivo minimo dal neo allenatore dell’Inter, dopo tre eliminazioni consecutive prima dell’accesso all’eliminazione diretta.
Già dalla conferenza stampa di presentazione, infatti, Inzaghi ha invocato rinforzi sulle fasce laterali, anche prima che fosse ufficiale la partenza di Achraf Hakimi.
I nomi che circolano sono tanti, con il jolly Nahitan Nandez del Cagliari e il velocissimo spagnolo dell’Arsenal Hector Bellerin ai primi posti della lista di Inzaghi insieme a Marcos Alonso del Chelsea, ma le trattative non si sbloccano, complice il fatto che l’Inter può garantire solo la formula del prestito con diritto di riscatto, poco gradita dai club venditori.
Seguito anche l’olandese Denzel Dumfries del Psv, il cui cartellino è però molto costoso, oltre all’atalantino Hans Hateboer, ma ancora nulla si è sbloccato e l’inizio del campionato si avvicina pericolsamente.
La sensazione è che se non ci saranno aperture da parte degli interlocutori per l’Inter sarà necessario sacrificare altre pedine. Non magari top come Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, nonostante il contratto del Toro ins cadenza nel 2023 non sia ancora stato rinnovato e nonostante il giocatore si sia messo in mostra nella Coppa America vinta dall’Argentina dopo 28 anni di digiuno, bensì elementi importanti, ma non indispensabili per il progetto tecnico, i cui ingaggi sono piuttosto pesanti.
Come Ivan Perisic, che Inzaghi vorrebbe trattenere, ma che è “zavorrato” da uno stipendio di 4,5 milioni fino al giugno 2022. Improbabile il rinnovo, vista l’età del calciatore, nonostante il croato si sia riciclato ottimamente nella scorsa stagione da esterno a tutta fascia, e nonostante Inzaghi farebbe comoda la sua classe e la sua esperienza, la società ha individuato proprio nell’ex Borussia Dortmund e Bayern Monaco il prossimo elemento da sacrificare per sbloccare la campagna acquisti in entrata.
Offerte vere per il vice campione del mondo 2018 non sono però arrivate, quindi la società sta valutando la non semplice strada della risoluzione contrattuale, già portata a termine con Joao Mario, approdato poi al Benfica.
La sensazione è però che in questo caso ci sarà da soffrire di più per Marotta e Ausilio, con Perisic tutt’altro che convinto dall’idea di rinunciare all’ingaggio garantito in assenza di certezze sul proprio futuro.