Undici giornate al traguardo. E una lotta per quattro. Inter, Napoli, Atalanta e Juventus sono racchiuse in 6 punti e, a questo punto della stagione, non ci si può nascondere: tutte puntano al tricolore. Se Conte e Motta hanno un’arma in più in vista del rush finale, Inzaghi e Gasperini devono fare i conti con alcune gatte da pelare.
- La folle corsa scudetto a 11 dalla fine
- Inzaghi e quel difetto che tormenta l'Inter (58 p.)
- Napoli (57 p.), le nuove armi di Conte per il sorpasso
- Atalanta (55 p.), la spina di Gasp ha un nome e un cognome
- Juventus (52 p.), il riscatto di Motta e Koopmeiners
La folle corsa scudetto a 11 dalla fine
Quattro squadre in 6 punti, cinque se si considera anche la Lazio distante 8 lunghezze. Per risalire a una corsa scudetto così appassionante dopo 27 giornate bisogna azionare il tasto rewind e tornare alla stagione 1996/97 quando tra Juventus, Parma, Inter, Sampdoria e Bologna c’era una differenza totale di 9 punti.
Il calendario sembra fare l’occhiolino a Inter e Napoli, mentre l’Atalanta è chiamata ad affrontare cinque scontri diretti di fila e per la Signora le insidie principali riguardano le gare lontano dallo Stadium. Ma – si sa – nel calcio non si può mai dare tutto per scontato. E, allora, analizziamo il momento delle quattro big squadra per squadra.
Inzaghi e quel difetto che tormenta l’Inter (58 p.)
La buona notizia per l’Inter è il recupero lampo di Sommer, che sarà a disposizione già per gli ottavi di Champions col Feyenoord. Ma per la volata finale in campionato Inzaghi deve trovare una soluzione a quello che è diventato un difetto cronico della sua squadra: i nerazzurri, infatti, ha già subito 13 gol dal 75′ in poi tra le varie competizioni.
Per comprendere la portata del problema basta leggere i numeri: queste disattenzioni nel finale sono già costate sette punti in Serie A, tra cui due nello scontro diretto col Napoli. Questi dati mettono in risalto anche un altro limite dei campioni d’Italia, quello rappresentato dalle seconde linee, non all’altezza dei titolarissimi. L’Inter riuscirà a reggere sui tre fronti Champions, campionato e Coppa Italia o finirà per pagare dazio?
Napoli (57 p.), le nuove armi di Conte per il sorpasso
In attesa del rientro di David Neres, previsto per la gara interna col Venezia dopo la sosta, Conte può tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda il vice Anguissa. Già , il Napoli ha ‘scoperto’ Gilmour e Billing, fin qui due oggetti misteriosi. Dall’Inter all’Inter: di fatto lo scozzese ex Brighton non si vedeva in campo dal primo minuto dal big match di San Siro dello scorso 10 novembre.
L’esperimento doppio play con Lobotka ha funzionato molto bene ed è senza una risorsa da utilizzare contro le squadre che tendono a chiudersi. Bene anche Billing e non solo per la zampata nel finale con cui ha tenuto aperto il campionato. Già a Como, infatti, il colosso ex Bournemouth si era reso protagonista di una prova convincente.
Atalanta (55 p.), la spina di Gasp ha un nome e un cognome
La Dea è probabilmente la squadra che ha il calendario più impegnativo, soprattutto nelle prossime cinque giornate. Ma a preoccupare l’ambiente sono i rapporti ormai inesistenti tra Gasperini e la stella Ademola Lookman. La rottura definitiva è stata causata dall’attacco del tecnico dopo il rigore sbagliato dal Pallone d’Oro africano nel ritorno dei playoff di Champions contro il Bruges.
Da lì tensioni in crescendo, post al veleno e il timore da parte di tifosi e società che questa frattura rischi di ripercuotersi anche sul campo, come forse testimoniato dal deludente pareggio a reti bianche col Venezia.
Juventus (52 p.), il riscatto di Motta e Koopmeiners
È paradossale quanto sta succedendo in casa Juventus. Squadra e allenatore sono contestati dai tifosi, eppure si ritrovano a soli sei punti dalla vetta grazie ai cinque successi consecutivi in campionato. Lasciamo da parte il flop nelle coppe e concentriamoci solo sulla Serie A: da quando Kolo Muani ha fatto scalo nella Torino bianconera, la Signora ha decisamente cambiato passo.
E il gol di Koopmeiners nel posticipo col Verona potrebbe finalmente aver sbloccato anche l’olandese, da cui Motta pretende ben altro contributo in questo ultimo scorcio di stagione. Già a partire dalla prossima partita contro quell’Atalanta di cui fino alla scorsa stagione è stato assoluto trascinatore.