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Inter, mercato a rischio: Suning tra fondi e cessione

La proprietà cinese a caccia di liquidità: contatti con BC Partners, Antonio Conte rischia di restare senza rinforzi.

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Dalle voci, pur smentite, sulla volontà di cedere il pacchetto di maggioranza, con tanto di mandato alla sconfitta contro la Sampdoria fino alle difficoltà sul mercato, dovute non solo alle difficoltà nelle operazioni in uscita.

Per l’Inter il 2021 è iniziato decisamente in maniera complicata al punto però che il ko di Marassi nel giorno in cui la Juventus ha fermato la corsa del Milan contenendo i danni dello stop dei nerazzurri non è la nota più preoccupante per Antono Conte.

A tenere banco è infatti la delicata situazione societaria. Secondo quanto riportato dal ‘Corriere dello Sport’, il gruppo Suning sta davvero valutando la possibilità di cedere parte delle quote del club, se non addirittura il totale pacchetto azionario. 

Il quotidiano romano riporta anche come sarebbe già stata effettuata una due diligence sui conti del club, ma la proprietà non è convinta circa i due fondi che hanno manifestato interesse, uno del Qatar con il quale c’è un ampio divario tra domanda e offerta e il fondo Bc Partners, colosso che non sembra però interessato ad acquisire quote senza avere il controllo manageriale.

Suning valuta l’Inter 960 milioni circa, quindi per la cessione del 31,05% in possesso di LionRock Capital servirebbero circa 300 milioni.

La grave crisi economica che investe tutto il calcio mondiale a causa della pandemia, con incassi da diritti tv ridotti e dal botteghino azzerati, sta colpendo quindi in particolare la società nerazzurra

La ricerca di nuovi introiti ha come finalità la necessità di rifinanziare i due bond con scadenza 2022 che l’Inter ha con due soggetti diversi. Questa la priorità per Suning al fine di ottenere il rifinanziamento attraverso un unico soggetto e dare così ossigeno al bilancio. 

Le conseguenze di tutto questo si avranno ovviamente su un mercato di gennaio da condurre a costo zero e che rischia di concludersi senza affari in entrata qualora, dopo Nainggolan, non si riuscisse a cedere altri esuberi come Matias Vecino o Andrea Pinamonti (con i relativi ingaggi) e soprattutto Christian Eriksen, ma disfarsi del danese solo in prestito potrebbe non bastare. Urge almeno un obbligo di riscatto con ingaggio a carico del club acquirente.

Uno scenario non facile considerando le ristrettezze del mercato internazionale e il fatto che l’Inter ha l’obbligo di far uscire un giocatore che non rientra nei piani tecnici.
 

Inter, mercato a rischio: Suning tra fondi e cessione Fonte: Getty Images

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