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Inter, vittoria senza sorriso: cosa c'è dietro la rabbia di Inzaghi

Il messaggio lanciato dal tecnico dell'Inter dopo la sofferta vittoria di Lecce nasconde l'incertezza che accompagna le ultime settimane di mercato dei nerazzurri

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L’Inter ha inaugurato la Serie A 2022-’23 con una vittoria ben più sofferta del previsto sul campo del Lecce, maturata grazie a una rete in mischia di Denzel Dumfries in pieno recupero. Tre punti d’oro, ma che passano in secondo piano rispetto allo sfogo di cui è stato protagonista Simone Inzaghi al termine della partita ai microfoni di ‘Sky Sport’.

Inter, il grido d’allarme di Simone Inzaghi

“Non mi va di sorridere pensando al mercato, perché tutti i club sono sui giornali per nomi in entrata e noi solo per le cessioni”. Chi era il bersaglio del tecnico piacentino? La società o la stampa? L’estate dell’Inter era cominciata con una raffica di innesti, da Henrikh Mkhitaryan a Raoul Bellanova, da Kristjan Asllani fino, ovviamente, a Romelu Lukaku, il cui impatto di ritorno sull’economia del gioco della squadra è stato palpabile già dopo meno di due minuti della gara di Lecce grazie al gol che ha sbloccato il risultato.

Nonostante esborsi sostanzialmente limitati, altri acquisti non sono stati effettuati ed anzi la vera conquista per Inzaghi è avere ancora a disposizione Milan Skriniar, obiettivo dal Paris Saint Germain e Denzel Dumfries. I gioielli della casa che piacciono alle big d’Europa, ma evidentemente non abbastanza per convincere le stesse a recapitare all’Inter le classiche offerte irrinunciabili.

Mercato Inter, le parole di Marotta che non lasciano tranquillo Inzaghi

“La rosa deve rimanere questa” ha tuonato Inzaghi, sia alla vigilia di Lecce che dopo il sofferto successo. Un monito o solo una speranza? L’avvicinarsi della fine del mercato renderebbe meno facile trovare sostituti all’altezza, tanto per Skriniar quanto per Dumfries, ma in tal senso le parole pronunciate prima della partita di Lecce dall’amministratore Beppe Marotta non hanno sgombrato del tutto il campo dai dubbi: “Le parole di Inzaghi sono comprensibili, ma abbiamo l’obbligo di garantire sia criteri di sostenibilità che una squadra competitiva. Mancano ancora due settimane, di certo non ci saranno rivoluzioni” ha dichiarato il dirigente varesino, senza sbilanciarsi sull’incedibilità dei pilastri, perché è chiaro che un’eventuale proposta “shock” di Psg o Chelsea potrebbe stravolgere la coda del mercato dell’Inter.

Inter, è caccia al quarto centrale

Su un punto, però, allenatore e dirigenza concordano, ovvero la necessità di acquistare un altro difensore centrale per completare un reparto formato al momento da soli tre elementi. “Il difensore arriverà, perché D’Ambrosio e Darmian sono affidabili, ma ci serve un giocatore di ruolo” aveva detto Inzaghi, al quale ha fatto eco Marotta: “Per completare la rosa serve un sostituto di Ranocchia, anche perché è una stagione anomala, con una rosa competitiva e numerosa”.

Il budget a disposizione è pero ridotto: un giocatore come Manuel Akanji, difensore svizzero in uscita dal Borussia Dortmund ma dal costo del cartellino abbastanza elevato, potrebbe fare al caso dell’Inter, paradossalmente sia come teorico sostituto di Skriniar che come erede di Ranocchia, ma la soluzione più low cost e facilmente raggiungibile porta a Francesco Acerbi della Lazio, calciatore che Inzaghi conosce molto bene ed ora è in uscita dalla società biancoceleste, in quanto non rientra nei piani tecnici di Sarri.

Inzaghi, quindi, attende, senza certezze se non il carattere e il cuore mostrati dalla squadra a Lecce, dove però la vittoria è arrivata grazie alle risorse provenienti dalla panchina, dove, da Bastoni allo stesso Dumfries, si sono accomodati in avvio anche diversi titolari…

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