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Inter, Zhang rischia il carcere: accuse pesantissime, tifosi in apprensione

Giunge l'indiscrezione di un procedimento a carico di Steven Zhang. Il presidente dell'Inter rischierebbe il carcere per un debito non onorato: ecco tutti i dettagli

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Per Steven Zhang potrebbero esserci delle grane giudiziarie all’orizzonte, o almeno questo sembra trasparire dalle indiscrezioni che stanno circolando in queste ore. Il presidente dell’Inter potrebbe essere infatti coinvolto in una storia di debiti non ripagati abbastanza intricata.

Zhang avrebbe un debito di 300 milioni di dollari da corrispondere

Secondo dei documenti visionati e riportati da Calcio e Finanza, infatti, il patron del club nerazzurro avrebbe pendente un debito di oltre 300 milioni di dollari con la China Construction Bank Asia, controllata dalla Repubblica Popolare Cinese. Si tratterebbe di una causa nata ad Hong Kong, una delle sedi di due dei procedimenti avanzati anche negli Usa e a Milano (per rinvenire la documentazione utile per la causa principale di Hong Kong) da parte dei creditori.

Proprio nell’ex colonia britannica i giudici hanno inizialmente dato ragione a questi ultimi lo scorso 19 luglio, con il presidente dell’Inter chiamato a ripagare 255 milioni di euro di debito più gli interessi. Zhang in base alla prima richiesta di giudizio, riporta sempre Calcio e Finanza, dovrebbe comparire in tribunale il prossimo 13 marzo per il cosidetto esame del debitore (debtor examination), dove dovrebbe essere interrogato “oralmente per chiedergli se […] ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza”, come si legge nei documenti dei creditori. Il presidente dell’Inter dovrà inoltre presentare tutta la documentazione e libri in suo possesso riguardanti beni e passività.

Il rischio per Zhang: potrebbe esserci anche il carcere

Una specie di “controinterrogatorio”, addirittura “quello più severo” secondo i creditori. Zhang in pratica dovrà rispondere con dovizia e con premura di dettagli per indicare in maniera dettagliata i beni da lui posseduti e i debiti dovuti, “in modo che possano essere utilizzati per soddisfare la sentenza di Hong Kong e il debito che ha nei confronti di China Construction Bank Asia”, si legge ancora nei documenti”. Ergo, tutte le attività, le entrate e le uscite, le passività, le cessioni e trasferimenti di attività, con quali mezzi potrebbe eventualmente soddisfare la sentenza di Hong Kong ed inoltre se ci siano opacità nel rapporto con l’Inter e nella strutturazione dei propri beni “per evitare di ottemperare alla sentenza di Hong Kong”.

Il rampollo di Suning sarà messo sotto la lente con tutti i suoi affari, con il rischio potenziale di finire in carcere, per un massimo di tre mesi qualora venisse riconosciuto colpevole dei capi imputati. L’accusa è di aver svolto delle operazioni opache per distrarre i fondi dovuti per ripagare il debito, e renderli così difficilmente rintracciabili. I documenti visti da Calcio e Finanza parlano in maniera esplicita di questa eventualità, illustrandola in questo modo: “Se la Corte ha accertato, a seguito dell’esame svolto, che il debitore della sentenza ha nascosto dei beni al fine di evitare l’adempimento della sentenza o della passività oggetto della sentenza, in tutto o in parte, o ha volontariamente omesso di rispondere a qualsiasi domanda, può, a sua discrezione, ordinare la reclusione del debitore per un periodo non superiore a tre mesi”.

Altra tegola: l’oltraggio alla corte per falsa testimonianza

Come se non bastasse, Zhang dovrebbe pure difendersi dagli stessi creditori di China Construction Bank Asia da una causa di oltraggio alla corte (e qui si va sul penale), relativo all’accusa di falsa testimonianza prodotta nel processo del 19 luglio. Ancora, i documenti riportano: “La base per la richiesta di rinvio a giudizio sarà che Zhang ha consapevolmente reso false dichiarazioni alla Corte di Hong Kong anche giurando falsamente che non era coinvolto e non era a conoscenza della transazione di rifinanziamento, non ha sottoscritto il Concordato Intercreditore e le Garanzie Personali, e le sue firme su tali documenti sono state falsificate. Se la Corte si pronuncia contro l’accusato, essi può essere incarcerato o multato”.

Cosa ha insospettito i creditori di Zhang

Non certo una bella notizia anche per i tifosi dell’Inter, già in apprensione per le questioni relative alle casse del loro club. Questo debito non ripagato, se ovviamente confermato, rappresenterebbe una brutta tegola per una società: ricordiamo inoltre che i legali della China Construction Bank Asia si sono insospettiti dal tenore di vita di Zhang in Italia, agiato nonostante non abbia beni o immobili (i documenti, citati da Asia Sentinel, sono perentori su questo aspetto: “Gli account sui social media di Zhang mostrano l’immensa ricchezza a sua disposizione, comprese le fotografie di almeno tre auto sportive di lusso per un valore totale superiore a 8 milioni di dollari, nonché degli orologi di lusso per un valore totale di quasi 1,5 milioni di dollari”).

Ed il fatto che la società Inter avrebbe deliberato di non corrispondere al suo presidente i 914.000 euro annui dovuti potrebbe aver creato un danno agli stessi creditori, con il debitore non così in grado di onorare i suoi impegni ed ostacolare eventuali azioni della CCBA, la quale potrebbe anche rivalersi sulla partecipazione nel club nerazzurro qualora non si riuscisse a trovare questi beni controllati, magari tramite prestanome o delle società satelliti.

L’ipotesi prigione per Zhang resta comunque sullo sfondo, anche se ovviamente tutte le accuse dovranno essere provate. E come abbiamo detto questo potrebbe minare la serenità di una squadra che questa domenica affronterà nel derby il Milan, e che fra poche settimane tornerà in campo per la Champions League con l’ottavo di andata che la vedrà contrapposto al Porto. Successivamente, il prossimo 8 marzo il presidente dell’Inter dovrà comparire in udienza a Milano dove sarà chiamato a dare qualche chiarimento, prima di volare ad Hong Kong per la successiva udienza pochi giorni dopo.

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