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Mondiali Qatar 2022, intervista esclusiva a Ernst Knam: "Il mio passato da calciatore. Jamal Musiala, nuovo fenomeno"

Appassionato di calcio e motori, Ernst Knam, Il Re del Cioccolato da Real Time e maestro della pasticceria, ci svela il suo amore per il pallone, per chi tifa ai Mondiali e chi su punta

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Nel suo curriculum vanta un inizio che, per altri è un punto d’arrivo, come la conoscenza e la frequentazione della cucina di Gualtiero Marchesi, autentico maestro e filosofo della cucina che lo ha scelto, cresciuto e formato per ciò che è divenuto poi la massima espressione del suo talento. Ernst Knam, pasticcere e personaggio televisivo (in onda con la rubrica La Dolceria con Frau all’interno de I fatti vostri su RaiDue, ma anche Il Re del Cioccolato, Bake Off su Real Time), ha trascorso metà della sua vita e della sua carriera tra Milano e la Liguria ma è nato nel 1963 a Tettnag, cittadina del Baden-Wuttemberg, dove ha vissuto un prima segnato dalla passione per il calcio giocato (ha militato anche nella serie B tedesca) e si è misurato con una cultura calcistica che lo accompagna. Un prima che è anche presente, tra la sua pasticceria a Milano in via Anfossi e gli ormai noti studi televisivi.

In esclusiva per Virgilio Sport, Ernst Knam esterna la sua personale previsione su un Mondiale che cela molte incognite – e non solo per ragioni legate alle note controversie che continuano a segnare questa fase – sulle nazionali che potrebbero promettere maggiore spettacolo, i giocatori rivelazione e i dubbi che accompagnano il campionato in Qatar per via di quel che potrebbe comportare spezzare i campionati.

Oltre alla pasticceria, la sua passione per il calcio e la F1 sono quasi un lato oscuro e sconosciuto per il grande pubblico. Da tifoso, è tornato a frequentare stadi e autodromi dopo la pausa imposta dall’emergenza sanitaria imposta dal Covid? Riesce a seguire, ad esempio, la Germania da quando è possibile di nuovo accedere agli stadi o preferisce analizzare le scelte tecniche e tattiche altrove, da casa?

È vero che sono un grande tifoso di calcio e Formula 1, in generale di tutti gli sport perché a me piace la competizione. E mi piace quando le persone si allenano a dovere. Sono tesserato del Bayern Monaco, in Italia tengo l’Inter, mi piace il bel calcio. Non sono un tifoso accanito, se vado allo stadio è perché voglio vedere una bella partita, avevo anche la tessera, ma con così tanto lavoro e la famiglia mi è quasi impossibile andare allo stadio. Sono tornato a vedere la F1 dal vivo, quest’anno, grazie a Monza. È stato molto bello, emozionante e sicuramente tornerò. Non sono un tipo che va allo stadio per urlare, gridare o fare all’allenatore. Avendo giocato a calcio, fino alla serie B, e avendo fatto l’allenatore per le giovanili, penso di conoscere la materia prima. Se vediamo uno stadio pieno con 70mila persone con 70mila allenatori, anche no. Ci sono tante cose che, nel backstage, un tifoso normale non conosce: perché un allenatore mette questo giocatore e quest’altro no, sono scelte tecniche. I tifosi non sanno se i calciatori sono in forma o no, se uno non è presente dalla mattina alla sera. Ovviamente mi piace se vince la mia squadra, ma apprezzo anche se perdiamo, ma i giocatori si impegnano.

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A suo avviso, quali saranno le nazionali che ai prossimi Mondiali in Qatar potrebbero sorprendere o confermarsi davvero le più competitive sul versante tecnico e atletico? Chi saranno le favorite, da quanto ha avuto modo di comprendere durante le Qualificazioni che hanno lasciato ai margini l’Italia?

Prima cosa devo dire che mi dispiace davvero tanto che non ci sia l’Italia. Io dico sempre che un campionato del Mondo senza Italia non è un campionato del Mondo, perché il calcio è famoso per essere giocato anche in Italia. Chi sono i favoriti? Normalmente, all’inizio del Mondiale sono sempre le stesse nazionali: il Brasile, il campione in carica la Francia, l’Inghilterra che ha fatto un ottimo Europeo, l’Argentina con Messi. Se quest’anno non vince con Messi, faranno fatica a vincere un altro Mondiale. La Germania ha una squadra molto giovane con un nuovo allenatore, Flick che ha fatto molto bene al Bayern Monaco. Vedo molto forte il Belgio, ha delle individualità molto forti e se riesce a fare squadra darà del filo da torcere. La Spagna è molto giovane ed è da capire come gioca e poi, infine, qualche squadra africana. È il primo Mondiale che si gioca in inverno, in Qatar dove fa molto caldo, molti stadi saranno chiusi: sarà un campionato completamente diverso, perché in Europa i campionati sono stati interrotti ed hanno ritmi molto diversi in Serie A, Liga, Bundesliga. Da capire, inoltre, come i muscoli dei giocatori reagiranno a questo cambiamento climatico completo, perché è molto importante. Può anche succedere che i muscoli non rispondano bene e avremo tanti giocatori rotti. Io spero di no, ma ciò avrebbe conseguenze sulla seconda parte dei campionati nazionali e sulla Champions League. Se tornano infortunati o meno, se tornano contenti e soddisfatti oppure no: sono tanti i fattori che intervengono.

Ha un giocatore che seguirà in questi Mondiali e che crede potrà essere la rivelazione, come è avvenuto per altri protagonisti della scena calcistica?

Un giocatore rivelazione di questo Mondiale è nella Germania: un giocatore pazzesco, Jamal Musiala, che è mezzo inglese e mezzo tedesco. Ha fatto le giovanili con l’Inghilterra, ma poi ha deciso di giocare per la Germania e in questa stagione sta facendo molto bene: ha realizzato già 10 gol e 12 assist, tecnica sopraffina con un occhio pazzesco. Penso che lui sarà uno dei migliori calciatori dei prossimi decenni se non si fa male. E non si monta la testa. Fino adesso, ho sentito diverse interviste, ha i piedi per terra ed è molto aiutato dalla famiglia. Mi sembra che abbia capito che se si allena a dovere e non comincia a urlare, può fare davvero molto bene. Se la Germania gioca bene, 5-6 gol Musiala li fa.

Se dovesse portare un giovane, a sua scelta, tra i convocati e anche tra quanto sono stati esclusi chi porterebbe in Qatar?

Tra i convocati avrei portato anche io sicuramente Jamal Musiala e anche un veterano, Thomas Muller, che ha tanta esperienza. E poi, tra gli esclusi, Florian Wirtz che si è infortunato. Tedesco, molto forte, giovanissimo, si è fatto male e si sta riprendendo, è quasi tornato in forma e l’allenatore ha detto che deve concentrarsi per tornare al meglio. Sono scelte del nostro Bundestrainer, Flick.

Per scaramanzia non credo si possa sbilanciare, ma mettiamola così: quale dolce sta studiando nell’eventualità succeda quello che non si può affermare con così tanto anticipo?

Io mi sbilancio sempre, perché spero che vinca la Germania. Perché penso che è una bella squadra, giovane che possa giocare un calcio altrettanto bello. Abbiamo un attacco formidabile con Sané, Thomas Muller, abbiamo praticamente mezzo Bayern che gioca, per cui penso che poi con Jamal Musiala possiamo fare molto bene.

Una torta da Mondiale, su cui si concentrerebbe e che vorrebbe suggerirci tonando alla pasticceria?

Andrei su una Torta della Foresta Nera, ma farei una modifica. Metterei un cioccolato fondente, il Senorita Perù da Knam al 72% scoperto in Perù nostra esclusiva e la vaniglia Tahiti con il tocco magico la fava tonka che dà un tocco in più. Al pari di quel tocco in più che darà Jamal Musiala a questi Mondiali.

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