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Investito di ritorno dalla partita da un'auto e lasciato agonizzante sull'asfalto: morto 13enne promessa del calcio. Individuato invetistore

Il giovanissimo calciatore della Polisportiva Negrar è stato soccorso dopo l'impatto fatale, il guidatore è scappato senza aiutarlo

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Ora che conosciamo il suo nome, Chris Abom, e sappiamo che come ogni ragazzo che indossa gli scarpini e veste una casacca ambiva a realizzare l’obiettivo di indossare la maglia di un club prestigioso, è ancora più straziante apprendere i dettagli di una morte assurda, crudele e inaccettabile.

Il tredicenne che stanotte è stato investito sul ciglio della strada da un’automobile lunedì sera, verso le 23.30 a San Vito di Negrar, nel Veronese, è stato lasciato lì per troppo tempo. Forse addirittura per ore, si è ipotizzato appena trapelata la notizia.

Investito 13enne: morto in ospedale dopo ore di agonia

Il cuore del ragazzino ha cessato di battere nella mattina di martedì, dopo una notte di ansie e timori e di attese come avviene in circostanze simili. Ora che il suo nome, i suoi obiettivi, quella sua passione sono condivise quanto avvenuto pare ancora più straziante, se possibile.

Chris giocava nella Polisportiva Negrar in terza categoria e coltivava questo sogno, come tutti i suoi coetanei che si danno appuntamento, in una serata d’estate, per giocare. Semplicemente.

Questo nuovo, tremendo lutto che colpisce il mondo del calcio giovanile veneto si aggiunge a breve distanza di tempo a quello della tragica morte – a causa di un incidente stradale – di Manuel Ntube, il 17enne che militava nel Padova calcio.

La ricostruzione dell’incidente

Secondo la prima ricostruzione, l’impatto risultato poi fatale è avvenuto lungo la provinciale 12 dove è stato ritrovato e soccorso dai sanitari del Suem 118 e trasportato con la massima urgenza in pronto soccorso, nel nosocomio di Borgo Trento.

Secondo Il Resto del Carlino, il ragazzo stava tornando a casa a piedi dopo una partita a calcio con gli amici quando una vettura lo avrebbe colpito, gettandolo a terra. È successo intorno alle 23.30 di ieri, sulla strada provinciale che attraversa San Vito di Negrar in Valpolicella.

Gli agenti della stradale stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’investimento, avvenuto lungo un rettilineo di un’arteria che attraversa in senso longitudinale il paese: resta da verificare come sia avvenuto l’impatto tra il ragazzino con l’automobilista, coinvolto nello scontro che non si sarebbe fermato a prestare aiuto al 13enne, optando per la fuga. A riportarlo è l’agenzia ANSA. Sul posto i carabinieri per i rilievi e le indagini. I militari sarebbero sulle tracce del pirata.

Individuato l’investitore

Intanto, stando a quanto risulta al Corriere del Veneto, è però arrivata la notizia che i carabinieri di Negrar di Valpolicella e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caprino Veronese hanno individuato l’autore dell’investimento del tredicenne.

Si tratta di un trentanovenne del posto, operaio, con piccoli precedenti fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza. I carabinieri sono arrivati a lui grazie al sistema di videosorveglianza comunale ed ai detriti dell’autovettura che sono stati rinvenuti sull’asfalto dai militari. Grazie ad un frammento del fanale ed a parte dello specchietto retrovisore, infatti, è stato possibile individuare il modello di veicolo coinvolto e ricercarlo sulle diverse telecamere munite del sistema di lettura targhe. L’uomo non ha ammesso di aver investito una persona.

La dedica su facebook della dirigente scolastica

Su facebook – in quella sorta di raccolta di umane testimonianze che trovano modo di unirsi qui – molto toccante è quanto pubblicato dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Negrar, Angela Longo:

“Non ho parole e lacrime, ho tanta rabbia, la vita del nostro carissimo alunno Abom Chris è stata falciata da una auto pirata, non hanno avuto pietà, lo hanno lasciato solo e morente sul ciglio della strada… gioia di vivere, speranze, riscatto falciati in pochi attimi”. Sono le parole scritte su Facebook da Angela Longo, la dirigente scolastica scuola superiore frequentata da Chris.

“Il tuo abbraccio con il mazzo di fiori, a conclusione del concerto di fine anno scolastico, rimarrà indelebile nei miei ricordi. Tutta la comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo di Negrar ti ricorderà sempre e si stringe al dolore della tua famiglia. Addio Chris, continua a calciare fra le nuvole”, il suo post.

Il sogno di diventare calciatore

Chris Abom voleva fare il calciatore: aveva finito la seconda media e avrebbe compiuto 14 anni a settembre. L’adolescente, tesserato della Figc, giocava in una delle squadre giovanili del Negrar, che con la formazione maggiore aveva partecipato al campionato di terza categoria e prometteva bene.

I genitori del giovane – il padre e la madre sono di origine ghanese e il papà lavora come operaio in un’azienda metalmeccanica – vivono in Italia da una ventina d’anni, e qui sono nati anche gli altri due loro figli, un maschio e una femmina. L’intera comunità ha provato a stringersi loro, per trasmettere quel moto di amore che Chris ha saputo suscitare nei suoi amici, compagni di scuola e semplici conoscenti.

Investito di ritorno dalla partita da un'auto e lasciato agonizzante sull'asfalto: morto 13enne promessa del calcio. Individuato invetistore Fonte: ANSA

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