Il sindacato mondiale dei calciatori FIFPRO ha chiesto all’Iran di revocare la condanna a morte del calciatore Amir Nasr-Azadani, dichiarandosi “scioccato e disgustato” dalla sua situazione.
Nasr-Azadani ha giocato per diversi club, tra cui il Tractor, squadra della Persian Gulf Pro League. Sarebbe stato arrestato a novembre con l’accusa di aver partecipato all’uccisione di tre membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche.
Il sito web IranWire ha riferito che il 26enne Nasr-Azadani è “in pericolo di esecuzione” per un reato noto come moharebeh, che viene ampiamente tradotto come “guerra contro Dio”. Secondo il sito web, Nasr-Azadani rischia la morte per impiccagione.
I disordini civili e le proteste si sono moltiplicati in Iran da quando, a settembre, una donna di 22 anni, Mahsa Amini, è morta sotto la custodia della polizia dopo essere stata arrestata perché non indossava correttamente il velo.
La FIFPro, che rappresenta i giocatori di tutto il mondo, ha dichiarato di essere “solidale con” Nasr-Azadani.
In un comunicato si legge che: “La FIFPRO è scioccata e disgustata dalle notizie secondo cui il calciatore professionista Amir Nasr-Azadani rischia l’esecuzione in Iran dopo essersi battuto per i diritti delle donne e la libertà di base nel suo Paese”.
La FIFPRO ha chiesto “l’immediata rimozione della sua punizione”.
Anche l’ex attaccante dell’Iran e del Bayern Monaco Ali Karimi si è espresso a favore, denunciando la prospettiva di una condanna a morte e dichiarando: “Non giustiziate Amir”.