“Io e Ranieri siamo nati nello stesso anno, il ‘51. Ci siamo incrociati per la prima volta da ventenni nella Roma allenata da Herrera: lui giocatore della giovanile e io accompagnatore della prima squadra”. Sono passati 54 anni ma Giorgio Perinetti e Claudio Ranieri sono rimasti amici per la pelle. All’ex ds dell’Avellino – risale a pochi giorni fa il divorzio – Ranieri deve il primo lancio nel grande calcio e tanto altro. Chi meglio di Perinetti può dare qualche indizio sul possibile sì di sir Claudio alla Nazionale?
Dopo l’avventura assieme alla Roma Perinetti si accorge delle qualità di Ranieri come allenatore della Puteolana e da ds del Napoli post-Moggi lo chiama in azzurro per la ricostruzione dopo i sette anni di Maradona. Ranieri veniva da Cagliari: “Per me fu un battesimo del fuoco – ha ricordato di recente Perinetti – Con Ferlaino ci chiedemmo a quale tecnico affidare il Napoli. Vi fu un contatto con Sacchi ma Arrigo aveva un patto con Berlusconi: non avrebbe potuto allenare un club italiano, al massimo la Nazionale. E così decidemmo di “sostituire” il più grande calciatore al mondo con un collettivo forte, giovane e ambizioso affidandolo a Ranieri che aveva fatto benissimo a Cagliari”.
Perinetti, per come lo conosce che dirà Ranieri a Gravina?
“Claudio è un uomo di parola e la sua parola l’ha data ai Friedkin ma coronare la sua splendida carriera con la panchina della Nazionale sarebbe stupendo”
Un richiamo cui è difficile dire di no
“Sarà sicuramente inorgoglito e per questa Nazionale sarebbe la figura ideale. La dote principale, tra le tante, di Ranieri è l’equilibrio ovvero proprio ciò di cui ha bisogno ora l’Italia”
Cosa diranno i Friedkin?
“Non vedo perché dovrebbero mettersi di traverso, credo gli concederanno questa grande opportunità”
Il doppio incarico potrebbe essere un problema?
“E perchè? Ricordatevi che state parlando di una persona dalla grande rettitudine morale, non ci sarebbe alcun problema”
Che idea si è fatto del traumatico divorzio con Spalletti?
“La tensione e il nervosismo dopo il ko in Norvegia ha portato a non controllare alcuni aspetti nel risolvere la questione. Spalletti troppo diverso dal tecnico che abbiamo visto nei club? Sono due mestieri diversi, fare il ct è un’altra cosa”.
L’Italia intanto rischia per il terzo quadriennio di fila di rimanere fuori dai Mondiali, c’è una crisi generazionale di talenti?
“C’è un problema di formazione dei giovani, vengono indirizzati da piccoli su concetti come collettivo e tattica anziché sulla tecnica”
Gravina sostiene che le giovanili azzurre stanno facendo benissimo..
“Sono risultati che lasciano il tempo che trovano, quanti di loro giocano in serie A?”.
Che messaggio manderà a Ranieri se dovesse dire sì alla Nazionale?
“Quello che gli mando sempre ad ogni sua panchina: in bocca al lupo, fai grandi cose”
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