Il presidente federale Gianni Petrucci, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, si è fatto sentire. Il presidente della Fip non ha gradito l’assenza di tanti big contro l’Islanda, match per le qualificazioni Mondiali perso dall’Italia: “Abbiamo fatto una brutta figura. L’Islanda ha vinto con merito anche se alla fine potevamo vincere noi”.
Poi arriva la sfuriata: “La nostra Nazionale è l’unica dello sport italiano che non può schierare i suoi giocatori migliori. Non c’è una parola amica che mi dia appoggio in questa mia battaglia. Nel calcio i big vanno in campo anche contro San Marino e Malta. Invece nel basket devo sentire questa sciocchezza che i club concedono i giocatori alla Nazionale, come se fosse una loro liberalità. Invece la FIP i giocatori se li prende e basta. Non esistono concessioni. Io lavoro per difendere la mia federazione e il basket italiano, perciò devo avere i giocatori migliori, quantomeno quelli che decide di convocare il c.t. Prendiamo esempio dalla Grecia: l’Olympiacos e il Panathinaikos, le due grandi rivali, sono stati collaborativi con la loro Nazionale”.
Lo stato di salute del basket italiano, per Petrucci, non è buono: “Il Covid ha innescato tanti problemi ma la Lega, faccio un plauso all’organizzazione del presidente Gandini, sta lavorando bene per rilanciare la Serie A. Ci ha presentato il manuale delle licenze, sui parametri da rispettare per l’iscrizione al campionato, che va analizzato in sede di Consiglio Federale. Io sono per il rispetto delle regole, non per la concessione di wild card. Ma tutto a suo tempo, ci vorranno tre anni per riformare interamente il sistema”.
Infine, Petrucci è tornato a parlare del numero di squadre e di partite: “Si deve giocare di più o di meno? Sono sulla linea di coach Messina, cioè meno partite, ne guadagnano la qualità del gioco e l’ntegrità fisica dei giocatori. Anche in questo caso il problema è l’Eurolega, un torneo massacrante che sI riflette sui campionati interni”.