Quanto preannunciato, si è inevitabilmente verificato di nuovo. E senza alcun filtro dopo quanto affermato, forse dettato da uno slancio più emotivo che fondato su qualche solida certezza, dal ct Roberto Mancini a margine dell’evento di Firenze per la Hall of Fame e che aveva alimentato una flebile speranza nei tifosi azzurri. Sostenitori fiduciosi che vi fossero spiragli perché l’Italia possa essere ripescata ai Mondiali.
- Italia ripescata: il caso Ecuador, Cile e Perù alla finestra
- Le possibili conseguenze
- La replica alle parole di Mancini
- L'esclusione dell'Iran dai Mondiali
Italia ripescata: il caso Ecuador, Cile e Perù alla finestra
Mentre in Sudamerica si attende l’esito dell’indagine ufficiale da parte della FIFA sulla presunta ineleggibilità del nazionale dell’Ecuador, Byron Castillo a vestire la maglia della Tricolor, le altre nazionali interessate in primis il Cile si stanno preparando a livello legale, per intraprendere un’azione che si riveli efficace e celere.
Soprattutto in base alla decisione che verrà adottata dalla FIFA, ovvero dalla sanzione che verrà commisurata, qualora il caso avesse un qualche fondamento.
Le possibili conseguenze
Ipotizziamo che vengano tolti all’Ecuador i 14 punti guadagnati nelle 8 partite del girone eliminatorio in cui è stato impiegato Castillo, restituendoli alle avversarie di quei match, sarebbe il Cile a beneficiarne, piazzandosi così quarto. Il Perù, invece, resterebbe quinto e dovrebbe disputare il playoff intercontinentale contro la vincente dello spareggio asiatico, tra Emirati Arabi e Australia.
Nel caso in cui, invece, la FIFA optasse per una squalifica a carico dell’Ecuador, cancellandolo dalla classifica del girone sudamericano, sarebbe il Perù a scalare di una posizione verso l’alto, occupando la quarta piazza e qualificandosi direttamente per il Qatar.
La replica alle parole di Mancini
Il sogno (potremmo definirlo in questa maniera) di poter accedere ai Mondiali è stato accarezzato dagli stessi vertici della Federazione che, incassato il no di cui ha dato conto il presidente Gabriele Gravina da parte della FIFA, poggiavano le loro argomentazioni su una certa incertezza normativa abbinata a una serie di prassi che avrebbero potuto forse suggerire un tentativo estremo, senza offrire alcuna garanzia di risultato.
Insomma, una certa discrezionalità dell’art.6 aveva indotto a ritenere che in virtù del ranking la squadra azzurra potesse appellarsi a questo criterio, chiamato in causa anche dal ct, Roberto Mancini.
“Il ripescaggio dell’Italia ai Mondiali? Bisogna vedere come… è una voce venuta fuori dall’Ecuador o dall’Iran. Noi in questo momento non ci siamo, poi se qualcuno si ritira c’è il ranking…”.
L’ipotesi era stata già scartata, di fatto, dalle dichiarazioni del presidente Gianni Infantino e poi dall’intervento di Evelina Christillin, membro del Consiglio:
“Mancini ha parlato di ripescaggio dell’Italia grazie al ranking? Se qualcuno si ritira deve essere una squadra europea, in quel caso vale il ranking. Ma se si ritira o viene squalificato un componente di qualunque altra federazione noi non c’entriamo nulla”.
L’esclusione dell’Iran dai Mondiali
Nel caso dell’Iran, finito nella bufera per la questione dei diritti femminili oppressi, sarebbe dunque una Nazionale asiatica la sostituta, mentre qualora saltasse l’Ecuador si offrirebbe spazio a una sudamericana. Seguendo questa logica, per dare speranze all’Italia di essere ripescata ai Mondiali, dovrebbe essere esclusa una selezione europea:
“Ma io non vedo ragioni perché questo accada – ha chiosato la Christillin a Un giorno da pecora, in onda su Radio Uno – secondo me non c’è nessuna possibilità, anche se non vorrei far arrabbiare il tecnico della Nazionale”. Un concetto che la stessa dirigente aveva espresso in precedenza.
Una battuta che assottiglia le possibilità concrete che l’Italia possa approdare ai Mondiali, dopo aver perso le occasioni decisive alle Qualificazioni, al momento in cui avrebbe dovuto ribadire quanto ammirato a Wembley solo nel luglio scorso.