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Italia ripescata ai Mondiali, un miraggio fondato: l'analisi del nostro esperto

Le speranze di vedere gli Azzurri ai Mondiali sono fondate o meno? Ecco che cosa prevede il regolamento FIFA e il caso Iran

Pubblicato:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

L’Italia ripescata: una mera suggestione o un miraggio, appunto. Tutto nasce da una segnalazione presentata dalla Federazione di calcio cilena nei confronti dell’Ecuador che avrebbe schierato per le otto partite di qualificazione un giocatore, Byron Castillo, nato in Colombia e non in Ecuador.

La vicenda della falsa identità del giocatore dell’Ecuador

In sostanza, secondo l’esposto, il calciatore, per giocare nella compagine ecuadoregna, avrebbe falsificato sia la data che il luogo di nascita e ciò comporterebbe la sconfitta a tavolino di tutte le partite di qualificazione disputate dall’Ecuador e ad avvantaggiarsene sarebbe proprio la squadra cilena.

L’indagine sportiva è ancora in corso e, quindi, sulla veridicità di quanto esposto dalla Federazione cilena non abbiamo ancora una decisione definitiva degli organi di giustizia sportiva.

Tuttavia, sulla base delle norme che regolano il calcio mondiale ed in particolare di quelle che regolano l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2022 è possibile fin da ora rispondere al quesito che, in linea teorica ed in caso di risposta affermativa, potrebbe riguardarci ossia:

“Nell’ipotesi di squalifica dell’Ecuador la nazionale di calcio italiana potrebbe essere clamorosamente ripescata?”.

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La norma che scioglie il dilemma: ranking e meritocrazia

L’art. 6 del regolamento FIFA prevede che:

“Se una qualsiasi associazione si ritira o viene esclusa dalla competizione, la FIFA deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario”.

Non è previsto quindi alcun automatismo e non sono neppure sommariamente indicati i criteri che dovrebbero essere seguiti in questi casi. Il che lascia in effetti aperta, in linea del tutto astratta, l’ipotesi che il criterio da seguire sia quello del ranking mondiale e, quindi, in questo caso, la scelta ricadrebbe sull’Italia, posizionata in questa classifica al sesto posto.

Tuttavia, in assenza di parametri certi l’unica strada percorribile non potrebbe che essere quella ispirata dai valori e dai principi di carattere generale dello sport e, dunque, l’unico criterio da seguire dovrebbe essere solo ed esclusivamente quello meritocratico.

Le squadre che potrebbero contendere all’Italia la qualificazione

In quest’ottica le squadre da ripescare potrebbero essere il Cile o la Colombia, giunte dietro l’Ecuador nel girone di qualificazione ai mondiali, non certo l’Italia, eliminata agli spareggi dalla Macedonia del Nord.

I precedenti simili alla vicenda Ecuador

Che questo sia l’unico criterio accettabile lo dimostra anche l’unico precedente risalente all’anno
1992. In quell’occasione infatti la Jugoslavia, qualificatasi per gli Europei in programma in Svezia, venne esclusa dalla competizione in conseguenza della risoluzione dell’Onu 757 del 30 maggio 1992 che, tra le altre cose, vietava a ogni nazionale jugoslava di partecipare a manifestazioni sportive nel modo fino a nuova decisione.

Ebbene, in quel caso la squadra ripescata non fu quella meglio posizionata nel ranking mondiale, bensì fu la Danimarca, giunta seconda nel girone di qualificazione vinto dalla compagine jugoslava.

Il caso Iran: è a rischio esclusione

Un’altra squadra che rischia l’esclusione dai mondiali è l’Iran. In questo caso la ragione risiederebbe nel divieto alle donne di poter assistere all’incontro di qualificazione ai mondiali della nazionale iraniana disputatosi a Maschad, città religiosa a nord del paese, il 29 marzo 2022.

E ciò è avvenuto nonostante il monito della FIFA, che già nel settembre del 2019 diede un ultimatum all’Iran minacciando una possibile esclusione dalle competizioni internazionali se non si fossero presi provvedimenti per la presenza delle donne negli stadi.

In questo caso la violazione dei principi generali dello sport è palese e l’esclusione dai mondiali dell’Iran ne dovrebbe essere la logica conseguenza. Tuttavia, le scelte recenti degli organi apicali del mondo sportivo calcistico internazionale non sembrano in alcun modo aver tenuto in particolare considerazione questi aspetti.

La stessa scelta operata dalla FIFA di scegliere il Qatar come sede dei mondiali, nonostante le palesi violazioni dei diritti umani di quello Stato, ne è la prova evidente. Comunque, anche nell’ipotesi di esclusione dell’Iran dai prossimi mondiali, l’Italia non ne trarrebbe alcun vantaggio poiché, anche in questo caso, il criterio meritocratico dovrebbe premiare solo ed esclusivamente la squadra giunta seconda nel girone vinto dall’Iran ossia la Corea del sud.

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