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Italia, Spalletti dal flop Euro2024 alla rinascita: un anno vissuto pericolosamente

Le due facce del 2024 azzurroDopo il disastro agli Europei in Germania, il ct è ripartito con un nuovo sistema di gioco che sta esaltando la Nazionale

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

C’è un pre e un post Europeo nel 2024 sulle montagne russe dell’Italia. Al bilancio disastroso di Spalletti fino a giugno, con l’eliminazione agli ottavi da parte della Svizzera, fa da contraltare la rinascita degli azzurri in Nations League.

Euro2024, il naufragio dell’Italia e il processo a Spalletti

Dopo aver puntato con decisione sul 4-3-3 con cui aveva vinto lo scudetto a Napoli, Spalletti ha dato il via a una rivoluzione tattica in occasione della prima amichevole del 2024 disputata a marzo negli Stati Uniti contro il Venezuela. È in quella circostanza che il ct ha varato il 3-4-2-1, dando vita a un’alternanza di moduli che probabilmente ha finito per minare le certezze del gruppo.

Il risultato è che si è arrivati a Euro2024 con le idee confuse e le polemiche per la convocazione a sorpresa di Fagioli, reduce dalla lunga squalifica per lo scandalo scommesse. In Germania è stato un disastro. Quattro punti e una qualificazione acciuffata all’ultimo respiro nel girone con Albania, Spagna e Croazia, prima della cocente eliminazione agli ottavi per mano della Svizzera.

Niente ribaltone: la seconda era Spalletti e la rinascita

In tanti chiedevano la testa di Spalletti, che, invece, è rimasto saldamente al timone degli azzurri facendo tesoro dei propri errori. Già, il ct ha imboccato la strada giusta mettendo ogni pedina al posto giusto nel 3-5-1-1 che ha segnato la svolta. A partire dall’esordio in Nations League in Francia, dove l’Italia si è imposta 3-1. Peccato per il primo posto sfumato proprio alla fine nello scontro diretto con i Bleus a San Siro, ma sul sorpasso ha pesato il pareggio col Belgio maturato soprattutto per via dell’ingenua espulsione di Pellegrini.

Con il nuovo sistema di gioco e il fondamentale ritorno di Tonali in mezzo al campo la Nazionale ha voltato pagina. Di Lorenzo, simbolo della disfatta a Euro2024, si è ritrovato, Dimarco va come un treno sulla corsia mancina, Retegui si sta rivelando il bomber mancato terribilmente negli ultimi anni e Kean può rappresentare una valida alternativa lì davanti.

Italia, i buoni propositi per il nuovo anno

A marzo il primo grande obiettivo: battere la Germania ai quarti di finale di Nations League. Il motivo è duplice: oltre a puntare un trofeo che darebbe lustro al nostro movimento calcistico, approdare in semifinale significherebbe evitare l’ostacolo Norvegia e dunque Haaland alle qualificazioni ai Mondiali 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti.

Già, in caso di passaggio del turno, infatti, andrebbe a finire nel Gruppo A da quattro squadre con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo. In caso contrario, se la vedrebbe con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia nel Gruppo I. L’altro obiettivo è scontato: porre le bassi per la qualificazione alla Coppa del Mondo, perché un terzo fallimento di fila non è contemplato.

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