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Italia, Spalletti non accetta critiche per il gol preso: cosa c’entra il modulo?

Azzurri promossi ma non a pieni voti dopo la gara con il Venezuela, per il ct è stato solo l'atteggiamento superficiale a determinare diversi errori

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

4-3-3 o 3-4-2-1? Soltanto numeri che nel pensiero spallettiano con discussioni non hanno senso di esistere. A margine della partita amichevole contro il Venezuela, vinta di misura dall’Italia grazie alla doppietta di Retegui, il CT degli azzurri ha portato avanti degli esperimenti tattici non sempre riusciti ma comunque utili nel trovare la quadra definitiva alla squadra. Più che nel modulo, però, Spalletti parla di atteggiamento talvolta superficiale da parte dei suoi ragazzi: un difetto da eliminare in vista della kermesse tedesca.

Spalletti, il modulo e gli errori

Luciano Spalletti è sereno. La sua Italia la prova Venezuela l’ha superata, seppur con qualche difficoltà. A chi gli chiede conto dell’iniziale modulo con la difesa a tre, però, il tecnico di Certaldo non presta il fianco: “Quando si fanno errori come quello sul rigore concesso e sul gol subito, poi è inutile parlare di sistemi di gioco e di calcio. Poi però si è fatta una buona partita sia con la difesa a tre che con quella a quattro, la squadra ha riconosciuto i vantaggi che doveva prendere quando aveva palla“.

Atteggiamento più che numeri: il difetto degli azzurri

Insomma, il problema più che nei numeri è stato nell’atteggiamento: “Non è mai un caso quel che succede, per quanto ci riguarda… Stiamo lavorando per dare una direzione alla squadra, a volte siamo stati superficiali e leggeri, dal punto di vista dell’impatto fisico serviva metterci più forza – le parole del Commissario Tecnico alla Rai -. Prima vanno messe a posto queste cose, che sono la base, poi si può parlare di altro“. Probabilmente l’avversario è stato sottovalutato che per Spalletti in realtà è di valore, specialmente dall’avvento dell’allenatore Fernando Batista.

Capitolo centravanti: problema risolto?

La questione del centravanti, ruolo assai delicato, sembra invece essersi messa definitivamente a posto. L’oriundo Mateo Retegui, autore di una doppietta, ha praticamente convinto tutti nella serata di ieri: “Chi fa gol mette sempre qualcosa in più degli altri – spiega Spalletti -. Poi ha tenuto bene palla per far salire la squadra, ha finalizzato, ha messo il fisico e difeso di testa nelle situazioni di ripiego. Ha fatto quello che doveva fare“.

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