Jerome Boateng è stato condannato per aggressione dal tribunale di Monaco di Baviera, che si è pronunciato giovedì in merito alle accuse mosse dalla ex fidanzata del calciatore (nazionale tedesco, ex Bayern Monaco e fratello di Kevin-Prince) infliggendo al campione del mondo 2014 una pena pecuniaria pari a 1,8 milioni di euro, e cioè da 30 mila euro al giorno, per 60 giorni. La sua ex compagna, Sherin Senler, madre dei due suoi figli, aveva deciso di sporgere denuncia dopo aver subito nel corso di una vacanza quella che rasenta i contorni di una violenza.
La causa contro l’ex di Jerome Boateng: la condanna del tribunale
Giovedì, come riferisce la Bild, il 33enne difensore si è presentato in giacca e camicia bianca all’udienza accompagnato dal suo avvocato, Kai Walden, e quattro guardie del corpo: quello che si è profilato in aula è stato un minuzioso e puntuale esercizio che ha ricostruito gli attriti, scaturiti anche in una lite con tratti violenti, tra i due ex compagni.
I fatti di cui ha risposto in aula sono avvenuti in un hotel delle Maldive, dove Boateng stava trascorrendo le vacanze nel luglio 2018 subito dopo la eliminazione della Germania al primo turno dei Mondiali in Russia. Secondo l’accusa, l’ex Bayern Monaco avrebbe scagliato oggetti contro la donna, ferendola a un braccio, e insultandola. Secondo quanto ricostruito in tribunale, Boateng in quella circostanza l’ha presa a pugni, l’ha morsa alla testa, l’ha gettata a terra e l’ha insultata violentemente. Secondo il pubblico ministero avrebbe anche lanciato con l’ex fidanzata una lanterna e una borsa termica.
La tragica morte dell’ex fidanzata di Boateng, Kasia Lenhardt
Di Jerome, nelle pagine di cronaca, non si è riportato solo di questo drammatico litigio e delle relative violenze narrate in aula ma della tragica scomparsa della sua più recente compagna, la modella Kasia Lenhardt, suicida a soli 25 anni e madre di un bambino nello scorso febbraio, sette giorni dopo la definitiva rottura con il giocatore. A due settimane di distanza dall’aver firmato un contratto con il calciatore, che le imponeva il massimo riserbo sul rapporto con lo stesso Boateng.
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