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Julio Velasco "consigliere" di Gonzalo Quesada: cosa ha detto il Ct dell'Italvolley agli Azzurri del rugby

La visita dell'allenatore campione del mondo alla Nazionale che prepara i test contro Australia, Sudafrica e Cile: "Ho giocato a rugby, il lavoro di squadra è fondamentale".

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Sono entrambi “argentini d’Italia”, tutti e due guidano delle Nazionali azzurre, sono dei vincenti per tempra, spirito e ambizioni. Uno dei due, probabilmente, è il “vincente” per antonomasia della pallavolo. L’altro spera di diventarlo nel rugby. Ci sono tante affinità tra Julio Velasco, il guru dell’Italvolley femminile campione olimpica e mondiale in carica, e Gonzalo Quesada, tecnico che sta tentando di portare l’Italia nell’elite mondiale della palla ovale, toccando vette mai raggiunte prima. E non a caso, Quesada ha chiesto a Velasco di far visita a lui e agli Azzurri a Verona, dove l’Italrugby è in raduno. O forse è stato Velasco a chiedere il permesso al collega.

Italrugby, i test autunnali con Australia, Sudafrica e Cile

Capitan Lamaro, Capuozzo e soci preparano i tre Test Match del mese di novembre, due contro delle superpotenze mondiali – l’8 a Udine contro l’Australia, il 15 a Torino contro il Sudafrica – e uno contro una Nazionale emergente, il 22 a Genova contro il Cile. E chi meglio di Julio Velasco per dare “lezioni” su gestione del gruppo, metodologie vincenti e visione positiva dello sport. “La presenza di Julio Velasco in raduno è una grandissima opportunità per tutti noi, staff e giocatori e ci può essere da ispirazione”, le parole di Quesada. “Ci ha chiesto di osservare le modalità di lavoro e passare una giornata con noi. Abbiamo poi avuto la possibilità di confrontarci con lui: è stato un momento molto importante per noi”.

Velasco a Verona da Quesada e dagli Azzurri del rugby

Sorprendente, per certi versi, la rivelazione di Velasco: da piccolo è stato rugbista. “Sono nato come allenatore condividendo metodologie con altri sport, considerando che in Argentina i club sono polisportivi: basket, calcio, tennis”, ha raccontato nella video intervista concessa ai canali ufficiali della Federugby. “Quando giocavo a pallavolo ero in un club che aveva la sezione rugby, hockey su prato, basket. Mi piace molto il rugby e lo guardo spesso: ho anche giocato un anno quando ero più piccolo. Vedere come si lavora, come allenano, la velocità dei giocatori dal vivo: se lo vedi in tv non te ne rendi conto, ma da vicino è molto bello”.

La “lezione” di Julio Velasco all’Italia: che messaggio

Ma cosa ha detto Velasco agli Azzurri in sala video? “La prima cosa è che noi dobbiamo ‘convincere’ i giocatori: fanno tutto loro in campo. Se non riusciamo a convincerli, le cose non funzionano. Dopo dobbiamo anche farle funzionare bene insieme: il gruppo unito aiuta a far funzionare le cose, ma anche il funzionamento delle cose aiuta ad avere un gruppo unito. È una sorta di ‘andata e ritorno’. Non significa necessariamente che sia una squadra vincente, ma che funzioni: a volte l’avversario è più forte e anche fare tutto quello che possiamo, non serve. Negli sport di squadra l’aiuto e la collaborazione tra i compagni di squadra non deve essere una questione ‘etica’: se lo è, meglio. Ma deve essere una delle componenti del gioco”.

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