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Juve, Allegri confuso ed espulso: bianconeri zero titoli dopo 10 anni

Il tecnico della Vecchia Signora viene cacciato nei supplementari della Coppa Italia, e i bianconeri rimangono a secco di trofei dopo un decennio.

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L’Inter ha trionfato per la prima volta nella sua storia contro la Juventus in una finale di Coppa Italia dopo le sconfitte del 1959 e del 1965. Un 4-2 netto dopo il pareggio per 2-2 nei primi 90 minuti, il terzo pareggio stagionale tra queste due squadre (contiamo come pareggio anche la finale della Supercoppa, vinta poi ai supplementari dai nerazzurri).

La Juventus esce davvero molto delusa da questa gara soprattutto per la prestazione sfoderata per gran parte di gara, con un Allegri nervosissimo ed espulso e una stagione, quella bianconera, da zero titoli.

Juventus, Allegri, la pedata e l’espulsione: cosa è successo

Raramente abbiamo visto Allegri così infuriato con avversari ed arbitro nel corso della sua carriera alla Juve e non solo. Il tecnico della Vecchia Signora, vuoi una partita sfuggita di mano a causa di due rigori, vuoi la tensione nervosa di un uno-due a inizio ripresa col quale Alex Sandro e Vlahovic l’avevano ripresa, vuoi ancora per la voglia di concludere bene l’annata, l’allenatore livornese ha espresso una foga agonistica eccessiva che gli è costata l’espulsione. Ma cosa è successo?

I primi scontri con la panchina nerazzurra avvengono in occasione del rigore su Lautaro Martinez, arrivando addirittura testa a testa col vice di Inzaghi Massimiliano Farris. Valeri ammonisce tutti e due e finisce lì.

Gli animi si sono scaldati ancora quando l’arbitro ha concesso il rigore del 3-2 nei tempi supplementari, e sono scoppiati del tutto, come ha raccontato Allegri nell’intervista post gara, quando un componente della panchina nerazzurra gli ha rifilato una pedata: “Uno dell’Inter stava passando e mi ha dato una pedata. Io ho reagito, il direttore di gara mi ha visto e mi ha mandato fuori giustamente. Non cambia niente sapere cos’è successo oppure no in campo”. Allegri espulso la fotosequenza

Juve a zero titoli dopo un decennio

Bisogna ritornare a Del Neri in panchina per trovare una Juventus senza nessun trofeo conquistato in stagione. Era il 2011, la stagione precedente all’arrivo in panchina di Antonio Conte, e la Juventus chiuse al settimo posto in Serie A.

Dopo di che, nove campionati di Serie A consecutivi, cinque Coppe Italia e cinque Supercoppe Italiane, oltre a due finali di UEFA Champions League nel 2015 e nel 2017, sconfitta rispettivamente da Barcellona e Real Madrid.

Persino nelle annate più dure, quelle con Sarri e Pirlo, sono arrivati dei trofei (Scudetto con Sarri, Coppa Italia e Supercoppa col Maestro). Non può dunque che trattarsi di un fallimento per Allegri, che non è stato in grado di riportare alla Continassa lo stesso spirito della prima avventura. La sua leadership non sembra essere in bilico, ma il prossimo anno i risultati dovranno essere differenti.

Juventus, da dove ripartire per nuovi successi

Ripartire indubbiamente dal bomber Dusan Vlahovic, autore di una rete pazzesca fatta di potenza, tecnica e caparbietà. Qualcuno iniziava già a criticarlo, ma lui ha dimostrato che potrà diventare un campione.

Fondamentale anche blindare De Ligt nonostante una prestazione deludente e la colpevolezza sugli episodi da rigore, anche Zakaria e Cuadrado si sono dimostrati ancora all’altezza.

Per Morata dipenderà dalle condizioni imposte dall’Atletico Madrid, ma se Allegri rimarrà in panchina vediamo probabile una sua permanenza. Di sicuro però ci sarà da lavorare e da intervenire sul mercato, specialmente a centrocampo e sulle fasce difensive, dove nonostante la rete Alex Sandro non rende al meglio. Possibile anche che si debba agire sulla difesa centrale, dove a parte l’olandese gli altri iniziano a soffrire.

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