Nella giornata di ieri si è svolto l’atto conclusivo dell’epopea di Andrea Agnelli quale presidente della Juventus con l’annuale assemblea dei soci. Tuttavia, quello di Agnelli non si tratta di un addio definitivo, in quanto l’ex gestore della società bianconera resta proprietario in quanto componente della famiglia Agnelli. Secondo Tuttosport, però, il figlio di Umberto Agnelli non avrebbe intenzione di uscire completamente dal board juventino, e per questo vi sono due scenari da considerare per il futuro societario.
Juve, il futuro: Andrea Agnelli ed ritorno al ruolo di presidente?
Il primo scenario che ipotizza Tuttosport è il ritorno di Andrea Agnelli al comando della società d’accordo con John Elkann, nel caso in cui la vicenda giudiziaria si concluda senza troppe conseguenze. Non si parla solo della giustizia ordinaria relativa falso in bilancio, ma anche sulla questione sportiva, vedasi il caso Superlega. Qualora la vicenda si concludesse con una posizione contraria in ossequio alle posizioni sostenute da Agnelli, John Elkann cercherebbe un’altra strada per migliorare il calcio, lasciando da parte la Superlega. Tali circostanze, quindi, comporterebbero un eventuale ritorno del presidente uscente in società .
Juve, il futuro: acquisto delle quote societarie da parte di Andrea Agnelli
Il secondo scenario è relativo all’acquisto di alcune quote societarie della Juventus. Andrea Agnelli potrebbe acquisire una percentuale della società bianconera direttamente da Exor – non necessariamente il 100% -, con la gestione del club in mano ad un fondo. Al momento è bene precisare che John Elkann non ha intenzione di vendere la Juventus: l’obiettivo di questo periodo è portare fuori l’asset societario dalle acque agitate della tempesta legale, e non si potrebbe escludere neanche una uscita dalla Borsa per cercare agevolmente un socio e cedere una quota sostanziosa. Queste operazioni, però, potrebbero realizzarsi a lungo termine (non necessariamente nel 2023).
Juve, il futuro e la strategia di Andrea Agnelli
Nel breve futuro, la situazione rimarrà quella attuale: Exor proprietaria del 63,76% del club (con il 77,9% dei voti in assemblea), Consiglio di Amministrazione blindato nella configurazione che verrà votata ed ufficializzata il 18 gennaio (Ferrero, Scanavino, Negri, Cappiello, Pistone) con l’obiettivo di difendere la Juventus. La dirigenza coordinata da Scanavino avrà il compito di mettere equilibri nei conti, sviluppare nuovi ricavi e mantenere la competitività sportiva con l’obiettivo di vincere trofei e conquistare importanti obiettivi sul campo, nonchè rafforzare la squadra per la prossima annata sportiva. Non è previsto alcun disinvestimento o smobilitazione, almeno per ora. Da questo, poi, potrebbe emergere un futuro ancora più chiaro e si potrà comprendere realmente quali saranno le reali intenzioni dell’attuale presidente bianconero, in carica sino al 31 dicembre prossimo.