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Juventus senza pace: il processo fa litigare Camera Penale e Tribunale

In attesa della decisione sul possibile spostamento del processo da Torino a Milano, infuria la polemica sollevata dai penalisti per l'anticipo dell'udienza riguardante i bianconeri

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Mentre la squadra prosegue in silenzio il lavoro sul campo per farsi trovare pronta per la ripresa del campionato, tutt’attorno alla Juventus non accenna a placarsi la bufera, mediatica e non solo, scaturita dalle conseguenze dell’inchiesta ‘Prisma’, che ha di fatto azzerato il Consiglio di Amministrazione del club bianconero.

Juve, scontro Camera Penale-Tribunale sui tempi del processo

Prima ancora che sia fissata la data dell’udienza nella quale il Gup sarà chiamato a esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della Juventus e degli altri dodici indagati, tra i quali l’ex presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, il “caso Juventus” è diventato l’occasione per uno scontro in punta di diritto tra toghe che coinvolge la Camera Penale di Torino e il Tribunale.

Nodo del contendere, una priorità “sospetta” assegnata proprio alla situazione del club bianconero nella gerarchia temporale degli affari penali prevista nel calendario del Palazzo di Giustizia.

Juventus, l’eccezione procedurale che ha fatto infuriare i penalisti di Torino

Nel dettaglio i penalisti della Camera di Torino, intitolata all’ex presidente della Juventus Vittorio Chiusano, hanno accusato il presidente del Tribunale di aver modificato “i criteri di priorità nella trattazione degli affari penali, su mera sollecitazione della Procura della Repubblica e, chiaramente, in ragione della pendenza di un noto procedimento penale che ha avuto e ha tuttora un clamore mediatico rilevante”.

L’accusa, in soldoni, sarebbe quella di aver accelerato l’effettuazione dell’udienza preliminare del processo sui conti della Juventus affinché questa si svolgesse prima del 31 gennaio, data entro la quale si sarebbero dovute svolgere solo udienze preliminari riguardanti casi di imputati sottoposti a misure cautelari. Con il provvedimento preso in seguito, tra le eccezioni compare “la maggior celerità se il processo è a società quotata in Borsa”, come ad esempio la Juventus. I penalisti accusano quindi la Procura di aver esercitato pressioni affinché l’udienza sul caso Juve venisse anticipata al prima possibile.

Processo Juve, attesa la decisione sullo spostamento di sede

Il primo decreto, quello sul rinvio a decorrere dal 1° febbraio 2023 dei processi per imputati senza misure cautelari, porta la firma del presidente vicario del tribunale, Modestino Villani, reca la data del 15 novembre e attirò le osservazioni critiche degli avvocati.

Così, il 2 dicembre, ecco la modifica, che ha riguardato “categorie di processi che, pur non coinvolgendo imputati sottoposti a misura cautelare personale, rivestono carattere di maggiore urgenza”. Secondo i penalisti tra questi non figurerebbe il caso della Juventus, che finisce quindi nuovamente e proprio malgrado al centro di un dibattito del tutto extra-sportivo.

Il tutto in attesa della decisione da parte della Procura Generale della Cassazione di Roma, attesa entro l’ultimo weekend prima di Natale, circa la richiesta avanzata dalla Juventus di spostare il procedimento penale da Torino a Milano per ragioni di competenza territoriale, legata al fatto che le accuse più gravi mosse al club bianconero e agli indagati, falso in bilancio e manipolazione del mercato, sarebbero stati consumati Milano, sede della Borsa Valori.

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