La Juventus è stata l’unica tra le big della Serie A, dal Napoli alle milanesi, fino alla Roma, a non organizzare un ritiro autunno-invernale durante la sosta del campionato per i Mondiali. Una scelta presa in tempi non sospetti dalla società e avallata dallo staff tecnico e che di certo nulla ha a che fare con il terremoto societario che ha coinvolto il club, ma che sarebbe di certo stato oggetto di domande più o meno spinose per Max Allegri qualora i bianconeri avessero dovuto sostenere frequenti incontri “mediatici” nei 40 giorni senza impegni ufficiali.
- Caos Juventus, club al lavoro per definire il nuovo Consiglio di Amministrazione: le date chiave
- Superlega-UE, giovedì 15 giorno chiave: trema anche la Juventus
- Juventus, attesa per la decisione della Cassazione sullo spostamento del processo: gli scenari
Caos Juventus, club al lavoro per definire il nuovo Consiglio di Amministrazione: le date chiave
Quel che è certo è che mentre l’allenatore livornese ha il compito di far restare la squadra concentrata sul campo per proseguire la risalita in classifica avviata con le sei vittorie consecutive con le quali si è chiuso il 2022, tutto intorno alla Continassa è un florilegio di date segnate in rosso sul calendario del nuovo “governo tecnico” della Juventus, nomignolo affibbiato da subito alla coppia formata da Gianluca Ferrero e da Maurizio Scanavino, nuovo presidente e nuovo amministratore delegato nominati da John Elkann all’indomani delle dimissioni in blocco dei componenti del Consiglio di Amministrazione, avvenute in data 28 novembre.
In tal senso le date più calde restano sicuramente quella del 24 dicembre, ultimo giorno utile per comunicare i nomi dei componenti del CdA futuro e quella del 18 gennaio, ovvero quella in cui il Consiglio si insedierà a tutti gli effetti con la prima assemblea degli azionisti.
Superlega-UE, giovedì 15 giorno chiave: trema anche la Juventus
Prima, però, e precisamente già il 15 dicembre, i nuovi dirigenti della Juventus riceveranno una notizia destinata a lasciare il segno sulle strategie del club e soprattutto per i delicati rapporti con la Uefa. Giovedì 15 dicembre dovrebbe infatti essere il giorno in cui l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, l’avvocato greco Athanasios Rantos, si pronuncerà in merito al contenzioso avanzato dalla Superlega nei confronti dell’Uefa, accusata di posizione dominante in contrasto con la normativa antitrust dai club sopravvissuti nella battaglia per la nuova e rivoluzionaria competizione che dovrebbe prendere il posto della Champions League. Come noto, rispetto all’iniziale nucleo delle 12 “ribelli”, le società a sostegno della Superlega sono rimate solo tre, Real Madrid, Barcellona e appunto Juventus.
Quello di Rantos sarà un parere non vincolante, ma che sembra destinato a venire preso in seria considerazione dalla Corte di Giustizia Europea, il cui verdetto è atteso entro marzo 2023. La decisione che arriverà da Lussemburgo rischia di essere epocale per il calcio mondiale, qualora venisse data ragione alle società racchiuse all’interno del cartello A22, la società organizzatrice della teorica Superlega, oppure spegnere di fatto definitivamente i sogni “incendiari” di Real, Juve e Barcellona.
La situazione è però resa ancora più delicata per la Juventus proprio per lo scoppio della bufera societaria. Se infatti, da una parte, l’ECA, l’ente che riunisce i principali club europei, presieduta da Andrea Agnelli prima della diaspora della Juve verso la Superlega, ha già teso la mano al club bianconero per cercare di far ripartire il dialogo dopo le dimissioni di Agnelli, dall’altra l’indagine aperta dall’Uefa sulla base dell’inchiesta Prisma, fa tremare tifosi e società, che potrebbe rischiare sanzioni pesantissime in Europa, compresa l’esclusione dalle Coppe, qualora quanto contenuto nel fascicolo della Procura di Torino rimettesse in discussione il settlement agreement già raggiunto a settembre per non aver rispettato le norme sul pareggio di bilancio nelle stagioni condizionate dalla pandemia. Anche perché da Nyon trapela la volontà di decidere in fretta, senza quindi aspettare che si concluda l’iter della giustizia ordinaria italiana.
Juventus, attesa per la decisione della Cassazione sullo spostamento del processo: gli scenari
Tutt’altro che marginale, tornando entro i confini nazionali, è la decisione che dovrebbe arrivare entro la fine della settimana da parte della Procura Generale della Cassazione di Roma circa la richiesta avanzata dalla Juventus di spostare il procedimento penale legato all’inchiesta ‘Prisma’ da Torino a Milano per ragioni di competenza territoriale, dal momento che i reati più gravi dei quali sono accusati gli ex consiglieri della Juventus, e il club come ente giuridico, ovvero falso in bilancio e manipolazione del mercato, sono legati alla Borsa valori la cui sede a Milano.
Qualora la richiesta dei legali della Juventus, che era stata già rigettata dalla Procura di Torino, venisse nuovamente respinta la società sarebbe pronta a riproporla all’udienza preliminare. Eccola, allora, un’altra data chiave, anche se non ancora fissata ufficialmente, quando il Gup sarà chiamato a esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della Juventus e degli altri dodici indagati.