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Koulibaly chiama Terry: "John, posso prendere la 26?"

L'ex difensore del Napoli ha svelato un retroscena che trasuda rispetto e stima circa la scelta del suo numero di maglia al Chelsea

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Koulibaly chiama Terry: "John, posso prendere la 26?" Fonte: Getty Images

Kalidou Koulibaly non si è fatto apprezzare solamente per le sue ottime qualità in campo, nel corso degli 8 anni trascorsi in Italia. L’ex difensore del Napoli – trasferitosi al Chelsea per circa 40 milioni di euro poche settimane fa – è infatti un esempio di educazione e rispetto, come dimostrato in svariate occasioni.

Il gigante senegalese ha colpito più volte per il suo attivismo nel combattere il razzismo, senza mai alzare la voce, nonostante i diversi episodi che lo hanno visto preso di mira in prima persona. Inoltre, le numerose iniziative solidali alle quali ha preso parte in passato rendono KK un gigante anche in senso lato, e non solo per i 186 cm d’altezza per 89 kg di muscoli.

Koulibaly non ha mancato di mostrarsi un essere umano gentile e rispettoso anche a poche settimane dal suo sbarco in Inghilterra. L’ex centrale del Napoli ha infatti telefonato a una leggenda del Chelsea per chiedergli il permesso di utilizzare il suo numero di maglia storico, il 26. La leggenda in questione è un certo John Terry, storico capitano del Chelsea, che per 17 anni ha sempre vestito quel numero coi Blues, collezionando 648 presenze in prima squadra. Terry è chiaramente un’istituzione per il Club londinese e nessuno dal suo ritiro ha mai osato indossare quel numero, nonostante non sia mai stato ritirato – l’unico che ha avuto tale onoreficenza è stato Magic Box Gianfranco Zola, con la sua 25.

Il 31enne senegalese si è dunque fatto coraggio, chiamando e chiedendo con rispetto: “Giocavo con la 26 al Napoli, ma so che da quando hai lasciato il Club nessuno ha voluto indossare quel numero. Posso usarlo?”. Terry, dall’altra parte della cornetta, non ha esitato: “So che il 26 è un numero speciale, apprezzo la tua chiamata e ti dico che per me non è un problema. Anzi, è un piacere”. Un attestato di stima reciproco davvero bello e positivo, per tutti quei ragazzi che da bambini sognano di imitare i loro idoli.

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