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Eredità Maradona: ambiguità sul testamento, decisione del figlio

Diego Armando Maradona sarebbe morto il 25 novembre scorso per circostanze da chiarire e su cui indaga la magistratura argentina e senza ricchezze. Un mistero su cui i figli e la famiglia chiedono chiarezza

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Al dolore e alla prostrazione seguita al lutto per la perdita di un uomo che ha sofferto e che ha saputo, però, donare emozioni immense, irripetibili come Diego Armando Maradona l’urgenza di chiarezza e di trasparenza sul delicato tema della successione. Oltre alla verità processuale che emergerà sulle presunte negligenze e responsabilità sulla morte del calciatore più grande di sempre, sarà inevitabile l’accertamento dei beni e della fondatezza o meno della presenza di un testamento lasciato dal Pibe de Oro.

Un documento di cui, ad oggi, sostiene fortemente, fortissimamente, l’esistenza il figlio Diego Armando Junior, in procinto di partire per Buenos Aires per salutare il genitore, scomparso mentre combatteva contro il Covid in ospedale, e per comprendere il corso della successione e l’assegnazione dell’eredità.

I passaggi indispensabili per l’eredità di Maradona

Come riportato da La Nacion, a nove giorni di distanza da quel 25 novembre 2020, Jana attraverso il suo legale, Gustavo Pascual, intraprese il primo passo per avviare la successione presso le autorità competenti a Buenos Aires.

Il suo avvocato ha desiderato precisare che Jana è in comunicazione con i suoi quattro fratelli e che c’è un accordo per la successione e a “uscirne appena possibile”.

Dalma e Giannina Maradona, figlie del campione e della moglie Claudia Villafane, non si sarebbero opposte alla decisione di investire Sebastian Baglietto come amministratore e sia Diego Jr. che il legale rappresentante di Diego Fernando, Mario Braudi, compagno della madre del bambino, Verónica Ojeda, avrebbero sostenuto quella decisione. Ora sarà il giudice che interviene nella richiesta a dover approvare o meno la proposta delle parti.

Lo stesso Baglietto che ha detto: “L’eredità più bella di Maradona? La gioia che ha regalato al mondo”, tralasciando i dettagli relativi ai beni accumulati in vita e su cui c’è più che un certa reticenza a comprendere che cosa ne sia stato.

La decisione di Diego Armando Junior: alla ricerca della verità

L’avvocato Matias Morla, che ha seguito e curato gli interessi di Maradona negli ultimi anni e che ha tessuto la rete delle società che ne hanno gestito i rapporti e i contratti commerciali, ha ridotto la mole dei beni di Diego a sole tre automobili. Una versione che pare poco credibile, stando alla stampa argentina e a quanto velatamente accennato anche da Diego Armando Junior, il quale è in procinto di partire per l’Argentina come anticipato in un’intervista a Il Mattino.

“Lo scopo principale del viaggio è salutare papà – ha detto in un’intervista – e dargli un bacio, visto che non ero presente al suo funerale”. Ma il figlio che Maradona ha avuto con Cristiana Sinagra, ai tempi del suo trasferimento a Napoli, ha precisato la natura del suo rapporto con i fratelli e le sorelle. “Ho un avvocato in Argentina, Luis Enrique Rey, con il quale mi sento anche cinque volte al giorno. Ho piena fiducia in lui ed è l’unico che porta avanti la mia situazione del punto di vista legale: anche io sono rimasto sorpreso dal fatto che finora l’avvocato Morla abbia dichiarato soltanto tre auto facenti parte del patrimonio di papà. Ci sono molti lati oscuri, voglio vederci chiaro”.

I punti oscuri della scomparsa di Maradona e il mistero sulle proprietà

Sulle ambiguità che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita di Maradona, indaga anche la magistratura argentina. I giudici sono chiamati ad accertare ruoli e mancanze da parte dei medici che seguivano l’ex calciatore. E a rispondere anche alle domande della famiglia, tutta. Dalle figlie a Claudia ai fratelli di Diego, con le loro divergenze e opinioni. Soprattutto dopo la mancata indicazione o esplicita menzione di un atto firmato da Maradona fino ad ora, contrariamente a quanto fosse noto ai figli.

“Papà aveva qualche vena malinconica – ha aggiunto Diego Armando junior – A volte gli è capitato di parlare con noi della morte e ha sempre detto che avrebbe lasciato tutto a noi figli”. “A me risulta il contrario”. Il viaggio in Argentina dovrebbe chiarire anche questo: “Intendo capire perché Morla non tiri fuori le carte in suo possesso”.

“Vi sembra possibile che papà possedesse soltanto tre auto?”, la domanda così  ovvia e così decisiva del figlio Diego.

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