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L'ultimo saluto a Cala Cimenti è un brindisi: l'omaggio di Erika

I messaggi e i brindisi di chi ha amato e seguito Carlalberto Cimenti, lo scialpinista noto per le sue imprese, rimasto vittima con Patrick Negro di una valanga in Alta Val Susa

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Nel giorno del suo 46esimo compleanno, Erika Siffredi lo ha festeggiato come e quanto piaceva a lui, a Carlalberto Cimenti, Cala come lo chiamavano tutti. Era Cala per l’appassionato, per il commentatore sportivo, per la sua famiglia che è anche la comunità che l’ha accolto, adorato e cercato di proteggere quando l’amore per la montagna prendeva il sopravvento in quell’uomo in cui eroismo quotidiano, generosità e professionalità di combinavano in un amalgama irripetibile. Scomparso tra le montagne che più aveva imparato a conoscere, a causa di una valanga.

La dedica della moglie Erika su Instagram a Cala Cimenti

Erika ha condiviso ogni brindisi, ogni saluto, ogni ricordo nelle sue storie di Instagram per tenerlo a sé ancora più stretto, ancora più vicino, il suo Cala. Con lui aveva condiviso ogni istante, nella buona e nella cattiva sorte. Quando, durante la prima ondata, avevano combattuto insieme il Covid, aveva tenuto una sorta di diario social su quanto stavano sostenendo entrambi, atleti preparati e dotati di un fisico allenato. Le imprese di Cala Cimenti erano celebri ovunque, anche a quanti lo avevano imparato ad apprezzare per la sua incontenibile capacità di trovare slancio nelle condizioni più avverse, che avrebbero pregiudicato l’equilibrio di chiunque.

Il funerale con brindisi per Cala Cimenti

Cala se né andato con l’amico e scialpinista Patrick Negro, che lascia una moglie e due bambini, colto da una valanga imprevedibile e improvvisa che li ha travolti poco lontano da casa. Una morte assurda, ingiusta che ha stremato Erika, le persone più care e quanti avevano seguito le sue scalate, sfide epocali. Francesco Cassardo non ce la fa a sostenere la perdita dell’uomo che lo ha salvato, quando è il momento del suo funerale.

“Avevo tutte le ossa rotte, Cala mi ha salvato: adesso non riesco a dirgli addio”, riporta Repubblica.

L’ultimo saluto a Cimenti e al suo compagno di escursione Patrick Negro, morti lunedì 8 febbraio in alta Valle di Susa, è stato un brindisi. Così la moglie Erika e i gli amici più cari hanno voluto salutare Cala, “come avrebbe voluto lui”, fuori dalla chiesa San Restituto, a Sauze di Cesana, dopo la funzione di don Gaetano Bellissima e don Angelo Zucchi.

“Ho provato a tenerlo stretto a me. E’ andato via, ma l’ho amato tanto”, sono state le parole della moglie a cui si era unita in matrimonio a più di 5000 metri di altezza e che riferisce l’agenzia ANSA. Una follia allegra, come sapeva insegnare un atleta di formazione e talento come lui intriso di voglia di vivere.

L’addio a Patrick Negro

A Pomaretto invece, davanti all’ospedale Valdese, l’addio per Negro. La moglie Sabrina, accompagnata dai figli, ha ringraziato i presenti molto scossi per una perdita che ha segnato l’intera comunità.

Il sindaco di Pragelato Giorgio Merlo e quello di Sestriere Gianni Poncet hanno speso le migliori parole possibili: “Da oggi il nostro Paese è più povero”, ha detto Merlo, mentre Poncet ha ricordato i momenti condivisi con Patrick Negro, che lavorava per Sestrieres Spa ed era volontario del soccorso Alpino. “Sestriere e il mondo della Montagna perdono veramente una grande persona”, ha detto il primo cittadino.

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