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La favola di Kallon, dalla fuga in barcone all'eurogol col Genoa

L'attaccante della Sierra Leone è approdato in Italia dopo un viaggio di 8 mesi in Africa, ora è una stella del Grifone

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Non è parente di Mohamed Kallon, l’ex attaccante dell’Inter, ma come lui Yayah Kallon viene dalla Sierra Leone. E’ nato quando il suo omonimo giocava ancora in serie A ma chissà che non possa ripercorrerne la strada. E sì che il bomber del Genoa di strada ne ha fatta, e tanta, per arrivare in Italia. Un viaggio solitario, lungo e doloroso di otto mesi attraverso il continente africano: è arrivato in Italia con il barcone, dopo aver percorso a piedi tutta l’Africa per otto mesi (senza poter chiamare casa dopo i primi due), prima di partire per l’Europa. A 14 anni è dovuto fuggire dalla Sierra Leone per evitare un destino tragico. Oggi festeggia un gol pesante e la fine di un incubo.

Dalla Sierra Leone all’Italia: otto mesi da incubo per Kallon

La sua storia l’ha raccontata ai canali social del Genoa: “Al mio paese in Sierra Leone c’è un gruppo terroristico che rapisce i bambini per trasformarli in soldati e i miei genitori avevano paura che potesse succedere anche a me così hanno deciso di farmi partire. E’ stata dura, non volevo ma era la cosa migliore da fare. Il viaggio è stato lungo e difficile, all’inizio ero da solo poi lungo il percorso ho incontrato ragazzi di tanti paesi, dalla Costa d’Avorio al Senegal al Mali ed anche se non parlavamo la stessa lingua abbiamo fatto gruppo. Il momento peggiore è stato sicuramente il periodo in Libia”

“Lì non c’erano regole e incontravi ragazzini che giravano armati. Per pagarmi la traversata via mare ho lavorato, dalla pulizia nelle case al muratore e quando sono riuscito a raccogliere i mille dinari che servivano mi hanno rapinato così ho dovuto ricominciare da capo”. Anche Paolo Bordonaro, procuratore di Kallon, ha raccontato della terribile esperienza del viaggio, per fuggire ad un destino ancor peggiore: “Quattro ore di viaggio rinchiuso in un bagagliaio di un’auto con altri quattro ragazzini da Bengasi a Tripoli con la possibilità di respirare attraverso alcuni buchi nella carrozzeria. Mi ha spiegato che ci metteva la bocca sopra per respirare. Per sei mesi non ha parlato con la madre che lo pensava morto e nel frattempo anche il fratello è stato rapito”.

Ballardini gli dà fiducia, Kallon lo ripaga col gol

Da Lampedusa arriva a Scicli e dunque a Genova prima e in Piemonte poi. Il provino con l’Entella va male, il Genoa ha l’occhio lungo e decide di portarlo nelle giovanili. Fino alla chiamata in Serie A. Kallon infatti ha fatto il suo esordio nell’ultima giornata del campionato 2020/2021. Per lui un’intera frazione di gioco. Ballardini si fida di lui e gli dà fiducia. E quando arriva la gara di coppa Italia col Perugia la decide proprio Kallon con la rete del 3-2 all’88’ che evita i supplementari.

Kallon dedica il gol a Gino Strada

La dedica del bomber è struggente: «Dedico a Gino Strada la mia rete decisiva contro il Perugia, anche se sono consapevole che non potrà essere certo abbastanza per ringraziare un medico che ha fatto moltissimo per il mio Paese, dove ha costruito ospedali importanti, curando centinaia di migliaia di persone e pure per tutta l’Africa, aiutandoci pure quando è scoppiata l’ultima epidemia di Ebola nel 2012. Sono molto triste per tutto questo».

La favola di Kallon, dalla fuga in barcone all'eurogol col Genoa Fonte: Ansa

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