A Filippo Mondelli mancavano meno di due mesi per compiere 27 anni. Ne avrà sempre 26 e un medagliere invidiabile a cui mancava quella, forse, più ambita e sognata per chi di sport vive e si rigenera: quella delle Olimpiadi. Quando gli venne diagnosticato quel cancro, l’osteosarcoma che ha fermato le sue ambizioni, quell’ascesa che sembrava inarrestabile fino a un controllo che ha spiegato il dolore da che cosa derivasse. Una sentenza che Filippo ha condiviso sui social e che ha lasciato scossi gli addetti ai lavori, i suoi tifosi, le persone comuni. Perché apprendere di un tumore a quell’età, in un campione che appariva, per potenza e tenacia, invincibile sembra e rimane inaccettabile.
Filippo Mondelli e l’annuncio via social della sua lotta al cancro
Filippo lo aveva detto così:
“In me sta progredendo una malattia, una di quelle cose che senti ma quando capita a te, rimani senza parole e non sai più che dire e che fare. Vi posso solo dire che per voi e tutti i miei cari non mollerò mai, ora più che mai. Per me ora inizia un altro tipo di gara, una gara che sarà quella di vincere questo male che c’è in me e continua a progredire. Sappiate che vi ho sempre tutti nel cuore, in questo caso mi serve il vostro sostegno. Perché questo tipo di gara per la Vita la voglio vincere. Ricordate che il Leone che c’è in me sta uscendo e sarà più forte di prima”.
Ha condiviso tanto anche della sua lotta, Filippo, dei cicli di cure, delle sofferenze, dell’intervento che gli aveva donato speranza e una protesi in titanio. Il cammino verso i Giochi, nella sua quotidiana lotta al cancro, erano fati di riabilitazione, post operatorio, post chemio e tanta fiducia. Anche l’ultimo post è un gesto di generosità, di altruismo perché animato dal dono della fiducia in un momento così, con e nonostante la pandemia.
Una perdita che ha scosso chiunque. Giovanni Malagò, presidente del CONI, che lo ha conosciuto ha detto:
“Abbiamo fatto un minuto di raccoglimento per Filippo Mondelli, una storia che si fa fatica a raccontare. Sono particolarmente scosso”, ha ammesso dopo la Giunta.
L’incontro tra Filippo Mondelli e Sinisa Mihajlovic
A dare più spessore al suo talento immane per la vita, è stato l’amico Sinisa Mihajlovic e con lui sua moglie Arianna, che lo avevano incontrato e abbracciato accogliendolo nella loro grande famiglia a febbraio. Era molto vicino, nella trincea permanente contro il tumore, a quanto vissuto dall’allenatore del Bologna e lo aveva detto così:
“La sua forza, le sue parole per descrivere la partita contro la leucemia. Mi ha colpito lo spirito da guerriero. Siniša Mihajlović, una persona combattiva da cui devo imparare molto su come affrontare la mia malattia”.
Il dolore di Arianna e Sinisa Mihajlovic per la scomparsa di Filippo Mondelli
Oggi sono Sinisa e Arianna Mihajlovic a rendere omaggio a Filippo e a palesare il loro dolore per una storia spezzata così, da un epilogo atroce.
“❤️ Ti porteremo sempre nel cuore ❤️ Riposa in pace ❤️”, le uniche parole della moglie del tecnico bolognese accanto alle foto che li ritraggono abbracciati, insieme.
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