Nella serenità ritrovata da Manila Nazzaro il desiderio di una maternità si era collocata lì, tra la proposta di matrimonio di Lorenzo Amoruso e la certezza che il momento sarebbe arrivato. E sarebbe stato comunque perfetto. Invece, quel figlio atteso e cercato non c’è più e quel dolore, intimo ma condiviso dalle donne che, come lei, hanno affrontato la sofferenza del lutto prenatale è presente.
La decisione di Manila Nazzaro di pubblicare un post sul figlio perso
Manila Nazzaro ha maturato, con il tempo e la sicurezza di un rapporto maturo, la decisione di rompere il silenzio e di addentrarsi, anche in un’intervista, nello sconforto e nel senso di inadeguatezza che colpisce le persone che vivono questo dolore. La conduttrice, proprio perché consapevole di quanto coinvolge le coppie che soffrono simili perdite, ha deciso di non abbandonarsi al silenzio dettato dal tabù di avvertire l’imperfezione, l’inadeguatezza e l’inenarrabile complessità del distacco, ma di rendere pubblico questo dolore.
In un’intervista molto articolata a Verissimo, Manila Nazzaro ha ripercorso i momenti che hanno preceduto l’aborto spontaneo del figlio che aspettava da Lorenzo Amoruso, suo compagno e futuro marito da cui attendeva il suo bambino.
“Io e Lorenzo desideravamo tanto un figlio. Sarebbe stato il frutto di una ripartenza”, ha iniziato a raccontare Manila, già mamma di due bimbi avuti dall’ex marito Francesco Cozza.
Il dolore di Manila Nazzaro e Lorenzo Amoruso: la drammatica scoperta
“Il 17 novembre, durante un controllo di routine, abbiamo scoperto che il cuoricino del bambino che aspettavo non batteva, quindi inizialmente si è ipotizzato che ci volesse più tempo. Lorenzo ha capito subito che non c’era più niente da fare mentre io non volevo accertarlo, lo sentivo ancora dentro, avevo una certezza fisica. Poi, un ulteriore controllo ha certificato che la gravidanza si era interrotta a nove settimane”.
Più volte Manila è stata vinta dalle lacrime, ma non si è mai interrotta per lanciare un messaggio anche nel pieno della pandemia, soprattutto a sostegno delle donne che hanno – ciascuna a proprio modo – ascoltato frasi che le hanno ferite, sostenuto il peso di questo lutto di cui si stenta a parlare come se fosse un evento da celare, nascondere e che invece ha voluto condividere anche con il compagno, che le è stato accanto.
“È un dolore profondo e silenzioso, mi sono sentita svuotata. Mi è stato consigliato anche di non raccontarlo e questo ha incrementato ancora di più la mia sofferenza”.
Nelle parole della presentatrice ed ex concorrente di Tempation Island, ex studentessa di Medicina, si avverte ancora il profondo senso di indeterminatezza. Eppure la sua testimonianza è un attestato di speranza: “Noi viviamo in un mondo in cui l’imperativo è la perfezione. Invece raccontare che in qualche maniera si è fallito – perché noi donne lo viviamo quasi come una sorta di fallimento – è come raccontare un’imperfezione, e per questo vieni giudicata. (…) Può succedere, ma non bisogna mai perdere il sorriso. Siamo in tante e bisogna farci forza, e poi l’arcobaleno arriva sempre”.
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