Remco Evenepoel è tornato a casa dopo le operazioni alle quali è stato sottoposto per ridurre tutte le fratture rimediate nel terribile incidente riportato in allenamento. Ma il futuro del fuoriclasse belga, doppio oro olimpico a Parigi 2024 (a cronometro e nella prova elite in linea), bussa già alle porte: tempi di recupero e programmi sono già attenzionati e pronti ad essere svelati nel dettaglio, anche se la prudenza non è mai troppa dopo situazioni che, a detta di qualcuno, avrebbero potuto produrre guai molto più seri.
- Riposo assoluto, poi a fine gennaio i programmi
- Lefevere non svela le carte: "Pensiamo al Giro"
- Gli auguri di Pogacar. Roglic vuole il Giro
Riposo assoluto, poi a fine gennaio i programmi
Evenepoel, scontrandosi contro il portellone posteriore di un furgone postale, ha riportato fratture alle costole, alla scapola e alla mano destra, oltre a svariate contusioni (una anche polmonare) e una lussazione della clavicola, immediatamente operata poche ore dopo l’incidente. Dovrà star fermo un’altra decina di giorni, praticamente immobile per evitare che si possano verificare nuovi traumi a un corpo uscito fortemente martoriato dall’impatto con la portiera, aperta accidentalmente e senza che l’operatrice postale si fosse accorta del sopraggiungere del fuoriclasse belga.
In casa Soudal Quick Step hanno compreso subito che ci vorrà un po’ di pazienza prima di poter stilare una tabella di marcia con vista sul rientro alle gare: probabile che fino alla fine di gennaio Remco non riuscirà neppure a risalire in bici (magari sui rulli si), e soltanto allora si potrà pensare a programmare la nuova stagione, che nelle intenzioni avrebbe dovuto portare Evenepoel a dare l’assalto alla Sanremo (ormai off limits), poi al Tour, quindi alla Vuelta, con vista sul mondiale in programma in Ruanda. Ma i piani potrebbero già essere cambiati.
Lefevere non svela le carte: “Pensiamo al Giro”
Perché se la primavera del Nord rischia di rivelarsi troppo a ridosso della data del rientro, a sorpresa Patrick Lefevere, direttore sportivo ben noto per il suo carattere poco incline ai compromessi, ha fatto sapere che nei piani di Evenepoel potrebbe esserci spazio anche per il Giro d’Italia. “Per ora non possiamo sbilanciarci, perché è oggettivamente presto, ma nella testa di Remco il Giro è una possibilità concreta. Sappiamo solo che per le prossime 7-8 settimane non potrà salire in bici, e una volta guarito si potrà capire meglio dove potrebbe correre nella prossima stagione”.
Lefevere indica nella Parigi-Nizza o nella Tirreno-Adriatico, entrambe in programma a metà marzo (cioè pochi giorni prima della Sanremo), una possibile soluzione per consentire al belga di fare il suo debutto stagionale. “Non sarà semplice essere pronti a metà marzo, ma quanto fatto lo scorso anno da Remco induce ad essere cautamente ottimisti. Il 4 aprile si fratturò la clavicola al Paesi Baschi, poi a luglio fu terzo al Tour e dominante a Parigi. Lui è un fuoriclasse assoluto e con i fuoriclasse non si può mai dare niente per scontato…”.
Gli auguri di Pogacar. Roglic vuole il Giro
Un augurio tra i tanti di pronta guarigione è arrivato a Remco da parte di Tadej Pogacar, che nel ricevere il Velo d’Or (scontato che fosse lui a conquistare l’alter ego del Pallone d’Oro del calcio) ha voluto mandare un messaggio al rivale, ma anche amico: “Siamo in inverno, c’è ancora tempo per recuperare in vista della prossima stagione. Adesso deve pensare unicamente a riposare e non deve stressarsi eccessivamente, perché sono convinto che alla fine Remco tornerà forte come lo è stato quest’anno”.
Chi potrebbe contendere il Giro a Evenepoel è invece Primoz Roglic: come già velatamente trapelato nei giorni scorsi, lo sloveno della Bora Red Bull ha messo la corsa rosa nel mirino, pronto a rimettersi in moto per cercare di replicare il successo del 2023.
A sorpresa però il suo allenatore (Dan Lorang) ha fatto sapere che nei piani di Roglic c’è anche il Tour de France, con la possibile rinuncia alla Vuelta, la corsa nella quale quest’anno è riuscito a conquistare la quarta affermazione in carriera. “Primoz ha cominciato a correre più tardi rispetto ai vari Evenepoel e Pogacar, quindi anche se ha 35 anni ha ancora molte energie da spendere”, ha detto il suo preparatore.