È una partita importantissima, quella che si appresta ad affrontare la Juventus. La compagine bianconera infatti, questa sera sfiderà il Chelsea in una gara che metterà in palio punti già pesantissimi in ottica di passaggio alla fase ad eliminazione diretta della Champions League.
Leonardo Bonucci, in una lunga intervista rilasciata a ‘The Athletic’, ha spiegato come si argina un attaccante della caratura di Romelu Lukaku: “Ha dimostrato più volte di essere un attaccante completo. Può vincere le partite da solo. Quando giochi contro di lui devi restare concentrato per 100 minuti a partita. Sfortunatamente per noi difensori, non possiamo rilassarci nemmeno per dieci secondi, perché quei dieci secondi potrebbero rivelarsi letali. Contro Lukaku non devi mai ingaggiare una battaglia fisica o giocare a stretto contatto. Bisogna invece essere preparati a scendere perché quando la sua squadra ha la palla, cercherà di correre dietro. In area è bravissimo a giocare uomo su uomo, si deve quindi essere in prima linea, cercare di leggere la partita e giocare duro. Se gli lasci prendere posizione lui ti supera e non sarai più in grado di uscire o anticiparlo”.
Bonucci ha sempre avuto un rapporto particolare con il calcio inglese. Spesso in passato si è parlato di un possibile approdo al Manchester City: “Avevo questo sogno di essere allenato da Pep. La volta che siamo stati più vicini è stato nel 2016. Ero sul punto di passare al City. Eravamo arrivati fino all’ultimo dettaglio, poi la Juventus ha deciso di non cedermi. Insieme abbiamo deciso che sarei rimasto. Quando sono andato al Milan sarei potuto andare al City, ma le cose non sono andate come dovevano andare affinché il passaggio si concretizzasse. Avevo già dato la mia parola al Milan. L’anno scorso ho parlato di nuovo con Pep. Mi voleva, ma gli ho detto: ‘La Juventus è casa mia. Sono felice qui. Mi sento a casa qui’. Volevo recuperare il terreno perso andando al Milan per una stagione. Volevo tornare ad essere un simbolo della Juventus, è la cosa più eccitante che potessi fare in questo momento nella mia carriera”.
Cristiano Ronaldo ha invece deciso di lasciare la Juventus per fare ritorno al Manchester United: “La presenza di Cristiano ha avuto una grande influenza su di noi. Il solo allenarci con lui ci ha dato qualcosa in più, ma inconsciamente i giocatori hanno iniziato a pensare che la sua presenza da sola fossa sufficiente per vincere le partite. Abbiamo iniziato a mancare un po’ nel nostro lavoro quotidiano, nell’umiltà, nel sacrificio, nella voglia di esserci giorno dopo giorno per il tuo compagno di squadra. Penso che negli ultimi anni si sia visto”.