Amaro sfogo natalizio dell’ex terzino dell’Arsenal Emmanuel Ebouè, che in una drammatica intervista al Daily Mail ha rivelato di vivere nella miseria, dopo un divorzio che gli ha portato via tutto.
Eboué ha giocato per sei anni all’Arsenal, poi quattro al Galatasaray: “I soldi che guadagnai in quel periodo li girai tutti a mia moglie per far crescere i nostri figli. In Turchia ho guadagnato otto milioni di euro e a casa ne finirono sette. Non posso nemmeno vedere i miei tre figli e al processo ho perso tutti i soldi che mi erano rimasti, adesso non ho nulla e non posso neanche pagarmi un avvocato”.
“Non mi posso nemmeno permettere una lavatrice, lavo i miei jeans da solo, lavo tutti i miei vestiti. Le mie mani sono dure come se lavorassi in una fattoria”.
“In poco tempo ho perso mio nonno e mio fratello e non ho ancora superato il suicidio del mio ex compagno Gohouri (trovato morto nel gennaio del 2016, ndr). Sono caduto in depressione, ho pensato anche io di farla finita ma non voglio arrendermi: i soldi non servono a nulla, con problemi come questi sei solo”.
“La gente mi ricorda come un ragazzo divertente, dopo Gohouri è cambiato tutto. Gli amici dicevano ‘sei forte, io non ce la farei’ e io non dicevo niente anche se mi sentivo male. Lo psicologo mi ha detto di aprirmi, questo mi aiuta”.
“Vivo a Londra ma cerco di nascondermi, hanno un’idea di Eboué che non è quella attuale. Se sull’autobus mi chiedono ‘sei davvero tu?’ Io nego. Mi vergogno, sono in imbarazzo. Una volta sono andato in un pub a vedere la mia ex squadra, l’Arsenal. Ero in mezzo a tanti tifosi dei Gunners e così mi sono vestito pesante con cappello e sciarpa in modo che non mi riconoscessero. Tanti pensano ancora che io giochi, e invece sto così…”.
Il Galatasaray ha proposto all’ivoriano il ruolo di assistente tecnico della squadra Under 14: “Se il mio vecchio club mi volesse dare una mano io potrei fare tanto per i più giovani. In questo momento accetterei l’aiuto di chiunque, ma adesso solamente Dio può aiutarmi”.
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