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Liegi-Bastogne-Liegi, l'analisi di Vincenzo Nibali

Lo Squalo in Belgio: "Me ne sono innamorato subito all'esordio nel 2005".

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Liegi-Bastogne-Liegi, l'analisi di Vincenzo Nibali Fonte: 123RF

Vincenzo Nibali ci riprova. Lo Squalo in Belgio va a caccia di gloria nella Liegi-Bastogne-Liegi, il suo primo amore da professionista: “L’ho scoperta al primo anno da professionista, nel 2005. Me ne sono innamorato subito, e altrettanto presto ci ho sbattuto il muso. Ultimo. Poi, anche se mi sono specializzato nei grandi giri, l’ho corsa sempre o quasi (oggi la 14a partecipazione ndr). Sono arrivato secondo nel 2012, in generale ho sempre cercato di dare tanto, ma mai è bastato per la vittoria. Serve il 200 per cento per il successo, qui. Ancora adesso, la Liegi mi fa battere il cuore”, sono le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

Il siciliano si giocherà le sue carte: “Il finale è molto veloce, completamente differente e ridisegnato rispetto a quello che abbiamo sempre fatto. Inevitabilmente porterà i corridori ad attaccare prima. Al Tour of the Alps ho avuto buone sensazioni, ma si trattava di tappe in media da 150 km. Ed è mancato il confronto con tanti dei rivali che saranno qui e che vanno molto ma molto forte. Altra incognita è il meteo, più sarà brutto e più potrà condizionare la gara. I temporali mi hanno accolto all’arrivo e ho preferito pedalare sui rulli”.

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