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Longhi paragona Pioli a un top-coach, la reazione dei milanisti

Il giornalista di Mediaset esagera nel lodare il neo-tecnico rossonero

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Longhi paragona Pioli a un top-coach, la reazione dei milanisti Fonte: Ansa

Non sarà Padre PIOli ma chissà che non possa davvero risollevare il Milan. Tutti aspettano di vedere le prime partite dei rossoneri nel post-Giampaolo, a partire dalla gara col Lecce dopo la sosta, e si chiedono se davvero l’ex tecnico dell’Inter – per cui tifava da bambino – possa fare…il miracolo. La maggioranza dei tifosi si è però espressa chiaramente sulla scelta di Boban e Maldini.

LA SCELTA – I più arditi sognavano Allegri, i più razionali avrebbero accolto a braccia aperte Spalletti ma la decisione di chiamare Pioli ha fatto storcere il muso ai più, a maggior ragione perchè è diversissimo sia dall’allenatore di Certaldo che dal suo predecessore Giampaolo.

LA DIFESA – Chi però difende a spada tratta Pioli è Bruno Longhi. Il giornalista di Mediaset rassicura tutti sulle qualità del neo-allenatore del Milan ma parlando a Radio sportiva forse esagera un po’ e traccia un paragone imbarazzante.

IL PARAGONE – Longhi dice: “Pioli lavora in maniera seria e ha un grande pregio, quello di fare gruppo. E’ una sorta di Ancelotti bis, senza il palmares di Carlo, e riesce a migliorare durante la stagione il rendimento dei singoli”.

LA PROPRIETA’ – Il giornalista di Mediaset poi aggiunge: “Gazidis si può contestare per quello che dice, ma che non possa parlare è fuori da ogni logica. Tutto dipende dai risultati che riuscirà a raggiungere il Milan: la situazione potrebbe prevedere anche qualche cessione eccellente in caso di mancati risultati”.

NOSTALGIA – Pioli come Ancelotti, possibile? Proprio ieri al Festival dello sport i tifosi hanno potuto riabbracciare l’attuale tecnico del Napoli che ha ricordato i successi dell’era Sacchi: “Con Sacchi persi subito quattro-cinque chili, ricordo ancora la preoccupazione di mia madre. Adesso si chiamerebbe ‘lavoro di forza’. La grande novità fu proprio la nuova metodologia di lavoro. Da sempre il calcio italiano era fatto di riscaldamento e partitella. Con Arrigo cambiò tutto, impostando un lavoro sia sul piano fisico, sia su quello tattico. Poi le altre squadre si adeguarono. Io, Massaro e Baresi eravamo quelli più scarsi in mezzo a così tanto talento”.

PRO E CONTRO – I tifosi sul web si dividono. Il paragone sembra a tutti eccessivo ma c’è anche chi ora è pronto a fare aperture nei confronti di Pioli: “Stefano Pioli non sarà José Mourinho e nemmeno Pep Guardiola. Non ha vinto Champions League o scudetti ma è una brava persona. Un uomo vero con grandi valori e un dolore immenso nel cuore” o anche: “Pioli , facci zittire sul campo, prendili per le palle e falli correre .. hai il nostro cuore in mano”.

GLI SCETTICI – La maggioranza però resta scettica: “Non regalo più a nessuno la mia fiducia a scatola chiusa” e infine: “Magari Pioli farà il miracolo e li porterà in Champions ma se era ambito da Sampdoria e Genoa, ovvero ultima e penultima della serie A, ti rende l’idea della situazione disastrosa del Milan”.

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