Tutto per l’Inter, tutto per Antonio Conte. Romelu Lukaku è diventato campione d’Italia inseme ai nerazzurri e grazie, se non soprattutto, al proprio allenatore.
Intervenuto al programma tv ‘La Tribune’, il belga ha parlato del suo rapporto con il tecnico. “Combatterei fino alla morte per lui. Non ero riuscito a raggiungerlo al Chelsea, ma avevo sempre detto che avrei giocato per lui il giorno in cui avrei lasciato il Manchester United”.
Per Lukaku un’annata da oltre 20 goal, non di certo la prima della sua carriera, ma la prima che ha portato a una vittoria sì. “Pensavo che fosse ‘ora o mai più’. In carriera si possono segnare 500 gol, ma se alla fine non si vince è tutto inutile. Sono anche migliorato spalle alla porta grazie al lavoro con una macchina in allenamento che mi spara palloni e io devo smistarle ai compagni”.
E sulla festa per le strade della città. “Ho detto a un mio amico che sarebbe stato bello uscire in macchina e vedere le persone. Sono molto contento per tutti gli interisti nel mondo. Posso dire che è l’anno più bello della mia carriera”.