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Manchester City nella bufera: la Premier accusa, nel mirino anche sponsor e gli stipendi dell'ex Mancini

La Premier ha affidato ai media un comunicato che riporta l'esito di 5 anni di indagini finanziarie sul Manchester City: sotto analisi tutto, dagli stipendi agli sponsor

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quella che si sta abbattendo sul Manchester City, è una autentica bufera: il club è stato deferito dalla Premier League per una serie di presunte violazioni di carattere finanziario, in ben nove stagioni passate all’analisi degli esperti che hanno rilevato più di 100 violazioni nei campionati esaminati. un autentico record, se tali violazioni fossero confermate per le stagioni che vanno dal 2009/2020 al 2017/2018.

Le accuse della Premier verso il Manchester City

Le accuse mosse dalla Premier nei confronti della società, riporta il Daily Mail, vertono su informazioni finanziarie relative a entrate, dettagli sulla remunerazione di allenatori e giocatori, regolamenti UEFA, redditività e sostenibilità e collaborazione con le indagini della Premier League. Un elenco notevole e che, nel deferimento, viene dettagliato in maniera minuziosa per non lasciare nulla di incerto ed inespresso.

Una dichiarazione della lega afferma che le presunte violazioni sono state commesse dal settembre 2009 alla stagione 2017-18 e saranno ora deferite a una commissione indipendente. Inoltre la Premier aggiunge che il club avrebbe violato le regole della lega che richiedono la fornitura “in massima buona fede” di “informazioni finanziarie accurate che forniscano una visione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club”.

Le possibili sanzioni

Se il Man City dovesse essere giudicato colpevole, dovrà affrontare una serie di potenziali sanzioni tra cui una possibile penalizzazione o addirittura l’esclusione dal campionato, anche se – precisa il Daily Mail – è azzardata avventurarsi in una proiezione perché potrebbero essere necessari anni per giungere a una conclusione.

Da parte del Manchester City, fino a questo momento, non vi è stato alcun commento ufficiale: non una nota ancora, non un comunicato che in qualche modo difenda almeno l’immagine del club che annovera l’attaccante Haaland e in panchina vanta la presenza di Pep Guardiola.

La Premier annuncia l’inchiesta in un comunicato

La Premier League ha dichiarato in un comunicato ufficiale che: “In conformità con la regola W.82.1 della Premier League, la Premier League conferma di aver deferito oggi a una Commissione una serie di presunte violazioni delle regole della Premier League da parte del Manchester City Football Club”.

L’indagine, alla quale si fa riferimento, è iniziata nel dicembre 2018 dopo che il sito web investigativo tedesco Der Spiegel aveva pubblicato documenti dalla cache di Football Leaks che proveniva dall’hacker informatico portoghese Rui Pinto.

Anche l’ex Roberto Mancini nell’inchiesta

Nell’ambito di questa indagine, figurerebbe anche l’ex allenatore Roberto Mancini, attuale ct dell’Italia che, secondo il Daily Mail:

“effectively doubled former manager Roberto Mancini’s wages via a secret contact with an Abu Dhabi club and broke rules over approaches to young players”.

Anche il tabloid The Sun insiste su questa inchiesta del Der Spiegel, che verte su tre punti fondamentali:

“The first alleged issue is “under-age players were pressured to sign contracts with City through monetary payments”.

Secondly, that Abu Dhabi sponsors “provided only a portion of their payments to the club”, with owner Sheikh Mansour stumping up the rest, in turn overstating the sponsorship income.

Lastly, ex-boss Roberto Mancini received a “significant portion” of compensation from a “fictitious consultancy contract” when he left the club in 2013″, si legge nell’articolo pubblicato dal tabloid britannico.

Il precedente del fair play: la delicata inchiesta

Il Manchester City aveva già affrontato una vicenda molto delicata quando, nel febbraio 2020, il club è stato bandito dalla Champions League e multato di 25 milioni di sterline, dopo che si è scoperto che aveva seriamente ingannato l’organo di governo del calcio europeo UEFA e infranto le regole del fair play finanziario. Sanzione che è stata poi revocato dal tribunale arbitrale dello sport, che ha anche ridotto la multa del club a 9 milioni di sterline.

La dichiarazione della Premier League ha aggiunto, inoltre:

“Il procedimento dinanzi alla Commissione sarà, in conformità con la regola W.82 della Premier League, riservato e ascoltato in privato. Ai sensi della regola W.82.2 della Premier League, il premio finale della Commissione sarà pubblicato sul sito web della Premier League.

Questa conferma viene effettuata in conformità con la regola W.82.1 della Premier League. La Premier League non rilascerà ulteriori commenti in merito a questa questione fino a nuovo avviso”.

Manchester City nella bufera: la Premier accusa, nel mirino anche sponsor e gli stipendi dell'ex Mancini Fonte: ANSA

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