Il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni ha presentato così il percorso della corsa rosa: “Questo Giro è stato concepito per dare opportunità ai corridori di poter battagliare sin dalle prime tappe cercando una vittoria parziale o inseguendo la Maglia Rosa. Sarà uno dei percorsi più duri degli ultimi anni con i suoi quasi 51.000 metri di dislivello”.
“Ci saranno tante frazioni insidiose già dal rientro in Italia dopo le tre in Ungheria – ha continuato Vegni -. Abbiamo voluto inserire nel percorso alcune montagne che hanno fatto la storia ciclistica della nostra corsa come il Santa Cristina – che sarà la Montagna Pantani – il Mortirolo, Il Pordoi (Cima Coppi) e il Passo Fedaia ai piedi della Marmolada”.
“Queste salite saranno inserite all’interno delle due tappe chiave del Giro, la Salò – Aprica (che sarà anche la Forzato Wine Stage) e la Belluno – Marmolada (Passo Fedaia). Anche le due cronometro (quella di Budapest e quella di Verona tra le Colline Veronesi) avranno una valenza importante: la prima perché dovrebbe assegnare una nuova Maglia Rosa che potrebbe essere vestita per alcuni giorni mentre la seconda potrebbe essere il giudice finale di questo Giro e cambiare definitivamente la Classifica Generale“.