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Max Biaggi fa tremare la Ducati: dichiarazioni shock del Corsaro

Il sei volte campione del mondo ha puntato il dito contro la Ducati, colpevole a suo dire, nella sua prima stagione in SBK, di sabotargli la moto per far vincere Bayliss

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Nella giornata di oggi Max Biaggi, storico pilota del Motomondiale tra gli anni ’90 e i 2000, e poi assoluto protagonista in Superbike, ha lanciato una bomba destinata a sconvolgere il mondo della Ducati, sua prima squadra dopo il suo passaggio in SBK.

Nel leggere un intervista su Corseinmoto.com di Marco Borciani (Team Manager di Ducati in Superbike nel 2008), il Corsaro non ci ha visto più e ha raccontato tutta la verità su quanto successo in quella stagione di 14 anni fa. Accuse pesantissime quelle di Biaggi, destinate ad avere un eco enorme.

L’antefatto: le parole di Marco Borciani contro Max Biaggi

A dare il via a questo tumulto destinato ad avere gravi conseguenze, se le accuse verranno confermate, è stata un’intervista rilasciata da Marco Borciani, nel 2008 Team Manager di Ducati per i team che correvano in Superbike.

Borciani si è scagliato duramente contro i presunti atteggiamenti da primadonna dell’ex campione 250 e 500 (poi MotoGP) Biaggi, arrivando a definire la stagione assieme a lui “un vero incubo”. Ecco le sue dichiarazioni:

“La nostra squadra era giovane e Biaggi era impossibile da gestire come personaggio. Era la primadonna ed aveva delle pretese spropositate. Dopo le prime 4 gare lui aveva una moto ufficiale mentre Xaus guidava sempre quella clienti ma Ruben vinceva quindi il team c’era, non poteva dire che il problema fosse la squadra. Mi sono trovato molto male con lui, è stato un incubo quell’anno.”

L’attacco di Biaggi: “Nel 2008 la mia moto depotenziata per far vincere un altro”

L’accusa di Max Biaggi è semplice quanto tremendamente pesante: nel corso di quella stagione, dice il Corsaro, la Ducati avrebbe deliberatamente provocato un calo di prestazioni sulla moto di Biaggi allo scopo di favorire un altro pilota, nello specifico Troy Bayliss, che effettivamente vinse il Mondiale in quella stagione.

Questa accusa è stata diffusa di Biaggi tramite un post sul social network Instagram, post ora cancellato:

“È un’estate davvero calda e questa mattina la temperatura è diventata davvero critica, quando ho letto un attacco gratuito da parte di un ex personaggio della SBK, nella cui squadra ho militato nel 2008. Scegliere la squadra per il 2008 è stato per me molto difficile. Firmai un contratto direttamente con Ducati, contratto che prevedeva il passaggio nella squadra ufficiale per l’anno seguente. Sapete tutti poi come è andata e ringrazio il cielo che sia andata in quel modo, perché sono così ritornato a Casa in aprilia, per scrivere altre meravigliose pagine della mia vita sportiva e non. Continuo nel dire che i non vincenti nello sport fanno fatica a comprendere la mentalità che anima un pluricampione del mondo! Da parte loro non ci sono invidie, ma solo un’incapacità nel vedere oltre, nel capire chi si è spinto oltre. Un campione vuole vincere ad ogni costo e così sacrifica la sua vita, in tutti i suoi aspetti, pur di raggiungere quell’obiettivo. Non credete a chi dice il contrario! Un campione deve rispettare tutti, ma in pista deve essere spietato!”

“Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto il l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non ad un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello”.

“In tutto questo il mio team manager, che avrebbe dovuto difendere gli interessi della sua squadra, dei suoi sponsor ed evitare che la moto di un suo pilota si trasformasse in una stufa, non disse una sola parola! Anzi ancora oggi finge di non conoscere la verità. Eppure era anche lui presente a tutti i nostri meeting. A riprova di quanto detto, qualche gara più tardi, quando ormai il vantaggio di Bayliss in classifica generale era consolidato e quando ormai era certo che sarei andato sulla Ducati ufficiale, sulla mia moto il limitatore venne spostato a 12250 giri/min. Il tutto senza alcuna modifica strutturale! Quello stesso motore ora poteva sopportare 1250 giri/min in più. Pazzescoooooo”.

“Insomma i giri motore venivano aumentati e diminuiti in funzione della classifica generale. Ecco la verità che non ho mai detto”.

Un breve contesto: quell’anno Biaggi arrivò a 222 punti da Bayliss

Al momento non esiste nessuna conferma di quanto detto da Biaggi, lo specifichiamo, e neanche nessuna smentita da parte di Ducati. La situazione di cui parla Biaggi forse è un po’ indietro nel tempo, ed è dunque utile magari contestualizzare un minimo.

Nel 2008 i due piloti del team di Borciani erano Ruben Xaus e Max Biaggi. Le due moto erano nello specifico le Ducati 98 RS 08 private, e invece nel team ufficiale, il Ducati Xerox Team, c’erano Troy Bayliss e Michel Fabrizio e fu appunto l’australiano a conquistare il campionato, mentre Biaggi arrivò appena settimo, staccato di 222 punti da Troy.

L’accusa specifica di Biaggi è che la Ducati decise di togliere 500 giri/min alla sua moto, per un presunto problema strutturale sugli alberi a camme. Quando Bayliss vinse il Mondiale, come dice Biaggi alla fine del post, la sua moto venne riportata alla potenza normale.

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