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Max Mosley: la dolorosa verità sulla sua scomparsa, quasi un anno dopo

L'ex boss della F1, Max Mosley, non sarebbe morto per cause naturali: l'ex presidente della FIA sarebbe morto dopo aver saputo che gli rimaneva poco da vivere

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A quasi un anno dalla sua scomparsa, è emersa una ricostruzione dettagliata quanto dolorosa sulla sua morte: Max Mosley, l’ex boss della Formula 1 che ha inciso nella storia dell’automobilismo tanto quanto Bernie Ecclestone, si è sparato volontariamente un colpo di fucile dopo aver appreso di avere solo poche settimane di vita davanti a sé.

Aveva affrontato un percorso difficile e impegnativo di cure e, nonostante ciò, il tumore lo aveva così debilitato e attaccato fino a insinuarsi in modo irreparabile, tanto da non consentirgli di avere altro tempo a sua disposizione. Una seconda verità, sulla sua morte, resa nota dal Daily Mail dopo aver appreso questi dettagli dal rapporto del Coroner.

Mosley: l’inchiesta sulla sua morte

Questa la versione che l’ufficio della Coroner’s Court di Westminster ha delineato, in un’inchiesta che ha palesato una decisione sofferta da parte di Mosley, il quale ha voluto interrompere un’esistenza ricca, densa di successo e anche di numerose soddisfazioni derivanti dal ricoprire un ruolo di potere, indubbiamente, e di prestigio.

Che gli ha attirato, a ragione, anche antipatie e lo ha inchiodato alle sue responsabilità quando anche per le sue simpatie politiche Mosley è stato inevitabilmente stigmatizzato.

O anche quando lo scandalo sessuale che lo coinvolse, con tanto di simboli allusivi in evidenza, lo costrinse a dimettersi e a subire, nel 2008, una bufera mediatica autentica scatenata dal tabloid britannico News of the World 

L’allora tabloid di proprietà di Rudolph Murdoch aveva pubblicato foto e video che lo ritraevano durante un’orgia sadomaso, in compagnia di cinque prostitute, con tanto di simboli e allusioni. Inevitabile lo scandalo.

Fu una fase delicata, che ne aprì una più tragica, se possibile: nel 2009, a causa di un mix letale, morì a 39 anni suo figlio Alexander. Depresso, dedito anche a sostanze stupefacenti oltre che dipendente da farmaci, rimase vittima di quel miscuglio fatale: fu ritrovato senza vita nella sua casa a Notting Hill.

La sera prima del suicidio

Secondo quanto asserito dal Daily Mail, che ha pubblicato i contenuti che vi abbiamo riportato, la governante e un vicino di casa che avevano chiamato le ambulanze dopo aver trovato un biglietto sulla porta della sua camera da letto, nella sua residenza nel quartiere londinese di Chelsea, su cui era scritto:

“Non entrare, chiamare la polizia”.

La sera prima, Mosley aveva detto alla sua governante che “ne aveva abbastanza e che si sarebbe tolto la vita”. Una sorta di sfogo, raccolto poi nelle parole della stessa governante che aveva rinvenuto il biglietto e allertato sanitari e forze dell’ordine.

L’ultimo biglietto lasciato

Gli agenti avevano poi trovato il corpo senza vita con ferite da sparo e un secondo biglietto sul comodino:

“Non avevo scelta”, il testo del suo ultimo messaggio al mondo.

Una chiusura senza appello, su cui è scesa un sipario che oggi si è rialzato per salutare ancora una volta Max Mosley.

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